In realtà il Muro è stato sempre senza divisioni fino all’occupazione giordana del 1948. Queste appaiono all’indomani della guerra del 1967 con la ri-conquista da parte di Israele. Bizzarro che venga attribuita la vittoria ai progressisti quando ad attuare il compromesso è la coalizione di destra religiosa di Netanyahu e Bennet con gli ultra-ortodossi (Kolòt)
Ida Artiaco
Uomini e donne potranno pregare insieme per la prima volta nella storia. Il governo israeliano, con dieci voti a favore e cinque contrari, ha preso la decisione, che si può definire storica senza ombra di dubbio, di creare al Kotel di Gerusalemme, meglio conosciuto come Muro del Pianto, una zona mista, in cui tutti, indipendentemente dal genere, potranno meditare e ringraziare Dio con le proprie preghiere. In tutto, il progetto dovrebbe costare dieci milioni di dollari per la costruzione che nascerà lungo il lato meridionale del Muro, attualmente occupata da un parco archeologico.
Si tratta di una vera e propria vittoria contro l’ebraismo conservatore delle cosiddette Donne del Muro, ebree riformate, in larga parte provenienti dagli Stati Uniti, che da oltre 24 anni si battono per ottenere spazi in cui poter pregare secondo le consuetudini ma diversi da quelle previste dall’ortodossia che separa gli uomini dalle femmine. Non solo. Sono anche riuscite ad ottenere un’altra importante conquista. La nuova spianata di circa 900 metri quadrati non sarà controllata dagli ortodossi, ma sarà amministrata da rappresentanti della corrente conservatrice e di quella progressista, riuniti in una commissione con delegati del governo.
L’ingresso agli spazi, sia a quelli vecchi, separati tra uomini e donne, che al nuovo, sarà comune. Tutti coloro che vorranno pregare potranno accedervi. Tuttavia, le due aree non saranno comunicanti tra di loro. Le donne potranno così comportarsi come gli uomini duranti i riti sacri, leggendo la Torah ad alta voce e indossando gli abiti tradizionali. Le correnti dell’ebraismo riformato parlano di decisione rivoluzionaria per la storia della religione e della Città Santa.
«Finalmente è stata messa la parola fine ad una situazione imbarazzante che vedeva divisi uomini e donne nella preghiera – hanno commentato i rabbini Noa Sattah e Gilad Kariv, direttore esecutivo del Movimento Riformato -. Per anni il Muro del Pianto è stato oggetto di potere nelle mani degli ortodossi, ma ora tutto ciò sta per cambiare. Questa decisione significa una sola grande verità: c’è più di un modo di essere ebrei, c’è più di un modo per pregare e c’è più di un modo per connettere i credenti alle nostre tradizioni e alla nostra identità».
Non sono dello stesso avviso i conservatori intransigenti. Secondo Shmuel Rabinowitz, rabbino capo del Muro del Pianto, «questo luogo, da posto unificato e che unisce, si trasformerà in un’arena per confronti senza fine». Altri, invece, pensano che la scelta del governo di Benjamin Netanyahu sia stata dettata anche dalla necessità di non creare tensioni con le correnti dell’ebraismo americano. Ad ogni modo, ci vorranno ancora un paio di mesi prima che comincino i lavori di realizzazione dell’area comune, ma di certo le polemiche sono destinate a moltiplicarsi e lo scontro tra le due fazioni a inasprirsi.
Lunedì 1 Febbraio 2016, 16:23
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