Midrash Torà
Ha detto rabbi El’azar figlio di Haninà a nome di rav Achà: per 26 generazioni la “Alef” reclamava di fronte al trono del Santo, benedetto egli sia, e gli diceva: Padrone del mondo, io sono la prima delle lettere e non hai creato il mondo con me (la prima lettera è una Bet). Il Santo, benedetto sia, le disse: Il mondo e tutto ciò che lo riempie è stato creato per merito della Torà, com’è detto: “Il Signore ha fondato la terra con la sapienza…” (Proverbi 3:19). Un giorno io darò la Torà sul Sinai e inizierò (la rivelazione dei dieci comandamenti) proprio con te. Com’è detto (Esodo 20): Io sono il Signore tuo Dio (la parola Anochì – Io – inizia con la alef)
(Bereshit Rabbà 1: 4).
La prima lettera della Genesi, in cui viene narrata la creazione del mondo, è la Bet, la seconda lettera dell’alfabeto, fatto questo che potrebbe indurci a pensare che essa è più importante in quanto è la prima lettera di tutta la Bibbia: chi viene creato per primo è più importante di chi viene creato successivamente. La prima lettera – la Alef – protesta perché il suo ruolo sembra così sminuito e posto in secondo piano.
Rabbi El’azar afferma che una cosa è la creazione del mondo fisico, altra cosa è la creazione del mondo morale e spirituale. Il mondo materiale inizia con la Bet, la cui forma aperta avanti e chiusa dietro indica che si deve guardare solo alle cose in qualche modo “misurabili”, ma quello spirituale e morale – qui rappresentato dai Dieci comandamenti – inizia con la Alef. Ma se è vero che il mondo spirituale è lo scopo della creazione, qual è il motivo per cui non è stato creato prima il mondo spirituale?
Un altro midrash, sempre in Bereshit Rabbà, risponde a questa domanda:
Sei cose hanno preceduto la creazione del mondo: alcune sono state create, altre sono state solo pensate (ma create successivamente) . “La Torà e il trono della gloria sono state create” …. “I patriarchi, il Santuario e il nome del Messia sono stati pensati di essere creati, …. Rabbi Ahavà figlio di Ze’irà affermava: anche la Teshuvà – pentirsi e tornare a Dio – è stata creata prima della creazione del mondo fisico. Tuttavia, non so quale dei due sia venuto prima: se la Torà è venuta prima del Trono della Gloria o il Trono della Gloria prima della Torà. Ha detto rabbì Abà figlio di Kahanà: La Torà ha preceduto il trono della Gloria… il versetto “Il Signore mi ha creato all’inizio della sua via prima delle sue opere fin da allora” (Proverbi 8:22) precede quanto è scritto nel verso “Stabile è il tuo trono da allora…” (Salmi 93: 2). Rav Hunnà e rabbi Irmejà a nome di rabbi Shemuel figlio di Itzchak hanno detto: Il pensiero (della creazione) di Israele ha preceduto ogni cosa…
La costruzione di un edificio deve essere preceduta da un progetto, che a sua volta deve proporsi uno scopo. Il mondo fisico senza la Torà non avrebbe alcun senso e se non ci fosse Israele anche la Torà, in effetti, non avrebbe alcun ruolo nel mondo, e la stessa presenza di Dio sarebbe messa in discussione: “Voi siete i miei testimoni, io sono Dio”, cioè se voi testimoniate. Allora io sono Dio, altrimenti io non sarei, non esisterei.
La funzione di Israele e di coloro che si ispirano ai principi scritti nei Dieci comandamenti è proprio questa: dare un senso alla propria azione e alla propria presenza. E questo (secondo Makkot 23b) per 365 giorni all’anno – tanti quanti sono i precetti negativi (mizvoth lo ta’asè) – e con tutte le membra del corpo – 248 secondo i Maestri, tanti quanti sono i precetti positivi (mizvoth ‘asè).
Nonostante l’apparente accettazione da parte di molte genti, l’umanità è ancora lontana dall’aver rinforzato li principi contenuti nei 10 Comandamenti. Sta al popolo ebraico che li ha portati nel mondi non dimenticarlo e di divulgarlo.
(Scritto per Shabbath Bereshit per la Comunità ebraica di Trani)
Torà in rima
Massimo Foa
Bereshit
In principio il cielo e la terra Dio creò.
Dio disse:”Sia luce”. E luce fu attorno.
La luce dalle tenebre separò;
così fu sera e fu mattino, un giorno.
Poi nel secondo separò le acque,
chiamò l’asciutto “terra” e le acque “mari”.
Nel terzo di varie specie il seme nacque,
nel quarto fece i due grandi luminari.
Gli esseri viventi le acque a brulicare
e tutti i volatili di ogni varietà
nel quinto giorno Iddio volle creare,
e ognun di loro si moltiplicherà.
Animali domestici e selvatici
e infine un uomo a propria somiglianza:
“Sugli animali di terra e acquatici
dominerai, ed avrai figliolanza.”
Fu sera e fu mattina il sesto giorno
quando maschio e femmina ebbe creato.
Dio vide ch’era tutto buono attorno
e seppe che aveva completato.
Così il settimo giorno benedisse
perché è in esso che Egli ebbe cessato.
“Ci sarà un giardino in Eden”, disse,
e vi pose l’uomo che aveva creato.
“Puoi mangiar da ogni albero del giardino,
ma da quello della conoscenza
che all’albero della vita è vicino,
se ne mangi, della vita resti senza.”
Dopo che i nomi agli animali ebbe dato,
Dio disse: “Non mi par che stare solo possa”,
e da una costola dell’uomo addormentato
plasmò una donna, ossa delle sue ossa.
Disse alla donna l’astuto serpente:
“Se mangiate dall’albero negato
sarete come è Dio, onnisciente,
e non morrete come minacciato.”
Lei ne mangiò e ne diede a suo marito
e si resero conto che eran nudi.
“Che tu sei nudo, chi ti ha avvertito?
Perché ti sei nascosto e mi eludi?”
Così il Signore, poi maledì il serpente
ed alla donna: “Con doglia partorirai.”
E all’uomo: “Mangerai faticosamente,
polvere sei e alla polvere tornerai.”
Dall’Eden mandò via l’infedele
per lavorar la terra, il Signore.
Eva partorì Caino e poi Abele,
agricoltor fu l’un, l’altro pastore.
Dopo un’offerta di Abele più gradita,
per gelosia Caino uccise Abele:
“Sarai errante tutta la tua vita
e la terra non ti darà il suo miele.”
Adamo visse novecentotrent’anni
molti figli e figlie generando
che festeggiaron molti compleanni
e si moltiplicaron procreando.
La malvagità dell’uomo era cresciuta
e il Signore si pentì della creazione
tanto che non l’avrebbe più voluta,
e a porvi fine si mise in azione.