“Che ti portino dell’olio limpido di olive pestate…” (Shemòt 27, 20). Ha detto a proposito di questo verso che apre la parashà l’Admor Rabbì Moshè Leib di Sasow: le parole limpido e pestate – vogliono insegnarci che solo dopo aver distrutto e pestato lo yètzer harà’ – istinto malvagio – che è in noi abbiamo la capacità di essere limpidi e puri e quindi di ricevere su di noi la luce della “Shechinà”. Aggiunge a questa interpretazione l’Admor Rabbì Moshè di Kubrin: “Cerca di pestare – distruggere – tutte le qualità negative e l’attrazione per i piaceri mondani che sono in te, così da meritare d’esser limpido e di ricevere illuminazione e ispirazione dal cielo”.