“Egli benedisse Yosèf dicendo…” (Bereshìt 48, 15). Ci si domanda quale possa essere la benedizione di Yosèf quando in realtà egli non viene benedetto bensì i suoi due figli Efraim e Menashè. Lo Shela Hakadòsh risponde a questa domanda dicendo che non c’è berakhà più grande per un genitore che i suoi figli siano buoni e dotati di grandi qualità. “Benedica i tuoi figli, e possa il mio nome essere ricordato su di loro insieme al nome dei miei padri…”. Questa è automaticamente la berakhà più grande che Yosèf potesse ricevere per se stesso.