“Conterete per voi stessi sette settimane che siano complete…” (Vayikrà 23, 15). Su questo verso Rabbì Yehudà Liva figlio di Rabbì Betzalèl, conosciuto come Maharal di Praga, dice: I figli d’Israele hanno ricevuto il comando di contare ogni anno 49 giorni, dal giorno in cui veniva offerto il manipolo d’orzo sino al giorno in cui è stata donata la Torà. Questo per insegnarci che nella vita quotidiana è necessario abbinare “la farina e la Torà” (con il termine farina i Maestri intendono il lavoro quotidiano e le necesità materiali e con il termine Torà s’intende l’osservanza dei precetti e lo studio della Torà. Questo concetto è stato espresso sinteticamente da Rabbì El’azàr ben Azarià (Avòt 3, 23). “Se non c’è farina non c’è Torà e se non c’è Torà non c’è farina”.