Italiani brava gente
L’avversione nei confronti degli ebrei coinvolge molti under 30 in particolare al Nord. Il dato emerge da un’indagine realizzata dall’istituto di ricerche IARD-Swg di Trieste per la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome.
Piu’ di due giovani italiani su 10 provano pulsioni antisemite, ma quasi la meta’ dei ragazzi e delle ragazze italiane (47%) dimostra una ”forte simpatia” per gli ebrei. Il dato emerge da un’indagine realizzata dall’istituto di ricerche IARD-Swg di Trieste per la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, presentata nell’audizione dell’Osservatorio della Camera dei Deputati sui fenomeni di xenofobia e razzismo nel 2010.
Nel ”bacino” antisemita si riconosce un 6% marcatamente estremista, per cui l’avversione nei confronti degli ebrei risulta decisamente piu’ forte e radicata. Tra i simpatizzanti per gli ebrei si aggiunge una quota piu’ contenuta (31%) il cui livello di propensione nei loro confronti e’ ”moderato”.
Tra i giovani italiani, tuttavia, il 71% non ha mai avuto rapporti diretti con gli ebrei. Nel bacino antisemita tale quota raggiunge il 76% e la maggior parte di questi ragazzi dichiara di non aver avuto dei contatti solo perche’ non e’ mai capitato, mentre solo il 7% lo ha deciso scientemente.
Fra i ragazzi che dimostrano pulsioni antisemite e che hanno avuto contatti con degli ebrei (24%), e’ il 30% ad affermare che la qualita’ del rapporto e’ stata negativa, contro un 32% che ne parla bene e di un 38% che non lo connota ne’ in un senso ne’ nell’altro.
Gli ”antisemiti under 30” sono in prevalenza maschi (60%) e toccano tutte le fasce di eta’ a partire dai 18 anni. Rispetto all’area geografica, emerge che al Nord l’antipatia nei confronti delle persone di religione ebraica e’ molto piu’ radicata che in altre zone e interessa il 43% dei giovani residenti. Quasi il 60% appartiene alla realta’ studentesca o e’ laureato.
Parte dell’antipatia per il popolo ebraico trova le sue fondamenta nel fatto che essi si pongono con maggior lealta’ verso il loro mondo piu’ che verso il Paese in cui vivono: a pensarla cosi’ e’ il 38% degli intolleranti (il 51% tra gli antisemiti estremi). Appaiono invece meno convinti (21%) del fatto che gli ebrei abbiano avuto un’influenza negativa sulla cultura e sulla civilta’ cristiana.
L’intolleranza della fetta antisemita degli under 30 si esplica anche in un atteggiamento di chiusura verso alcune situazioni, soprattutto l’idea di avere una figlia che fa coppia con un ebreo (51%), quota che scende leggermente (48%) se la cosa riguarda un figlio maschio.
A seguire, la sensazione di avere un capo ebreo per il 38% dei giovani antisemiti, che vivrebbero invece con piu’ tranquillita’ il fatto di avere un collega ebreo (29%). Poco accettate, ma piu’ tollerate, le situazioni che contemplano un vicino di casa ebreo (35%) o la possibilita’ di sedere alla stessa tavola durante la cena (29%).
27 gennaio 2011
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