La rassegna stampa ebraica dal mondo di Kolòt a cura di Ruth Migliara
La luce di Chanukkà secondo il cantante reggae Matisyahu
Matthew Paul Miller, in arte Matisyahu è un cantante statunitense che ha saputo coniugare musica reggae e cultura religiosa ebraica. The Jewish Week ci offre un suo significativo intervento sul valore di Chanukkà.
L’impero ellenistico seleucide imponeva agli israeliti una omologazione a una cultura allettante, fatta di sensualità, di piaceri terreni e di filosofiche attrattive. La civiltà classica della bellezza e del piacere offriva tutto quel che un uomo avrebbe potuto desiderare.
Che cosa chiedeva in cambio?
La rinuncia alla fede monoteista, in favore del paganesimo ellenistico. Fu chiesto a Israele di adorare un Olimpo di molti dei, che nelle loro mancanze terrene e umane piccolezze avrebbero fatto sentire gli uomini simili a loro e li avrebbero sollevati da qualunque impegno morale.
Il popolo ebraico tuttavia non rinunciò ad essere civiltà dello spirito. I pochi batterono i molti e i più deboli sconfissero i più forti, perché la forza spirituale vince sempre ogni superiorità materiale. Le luci, che siamo soliti accendere per gli otto giornidi Chanukkà, ricordano questa vittoria, ma anche il potere ristoratore della luce, che brillò nel tempio rischiarandolo dalle nebbie e dai rischi dell’idolatria.
Ogni sera deve essere acceso un lume in più per ricordarci come sia fondamentale la crescita continua. Quando ci sembra di rimanere fermi in realtà stiamo andando indietro. Perciò la luce di ieri non basterà più domani e andrà accresciuta ogni giorni di più.
http://www.thejewishweek.com/editorial_opinion/opinion/matisyahus_light_fantastic
Gli Amish chiedono scusa agli ebrei
Gerusalemme. La comunità Amish svizzera e americana ha inviato una delegazione in visita al Muro Occidentale nel corso di sabato notte.
I rappresentanti hanno chiesto il perdono del popolo ebraico per il silenzio del loro gruppo religioso di fronte allo sterminio nazista degli ebrei durante l’Olocausto.
Gli Amish, che costituiscono una divisione della chiesa Mennonita, respingono ogni tecnologia. Nonostante il loro rifiuto di utilizzare forme di trasporto moderno, hanno tuttavia accettato un viaggio in aereo verso Israele, reputando prioritaria l’esigenza di porgere ufficiali scuse agli ebrei per il non intervento di fronte alla tragedia della Shoà.
http://www.vosizneias.com/69834/2010/11/28/jerusalem-amish-community-asks-forgiveness-of-jews-over-their-silence-during-holocaust
Laici e religiosi uniti in Israele nella preghiera per la pioggia
Gerusalemme La scarsità delle precipitazioni di quest’inverno preoccupa Israele. Si tratta infatti del novembre più arido dal 1962.
Preghiere pubbliche per la pioggia sono stati indetti in tutto il paese nelle ultime settimane, con sempre più crescente partecipazione da parte di tutte le fasce della popolazione. Anche in molti Kibbutz tradizionalmente non religiosi, centinaia di agricoltori hanno partecipato alle preghiera e hanno ascoltato il suono dello shofar.
http://www.vosizneias.com/69863/2010/11/29/jerusalem-driest-november-since-62-unites-secular-religious-in-prayer
Il fantasma della zia si oppone alla cremazione del suo corpo
James Pollak vive in Israele ed è contrario alla cremazione per motivi religiosi. In seguito alla morte della zia Ethel Baar, sta lottando contro i parenti americani per impedire che sia cremata.
Fin qui tutto è normale, se non fosse che il sollecito nipote sarebbe stato invitato dall’anima stessa della zia a intraprendere questa sua battaglia. Il resto della famiglia sostiene che la donna avesse espresso in vita una volontà opposta, già molti anni prima di morire.
Avrà la meglio un fantasma o le sue ultime volontà prima di divenire tale?
http://www.vosizneias.com/69895/2010/11/29/manhattan-ny-nephew-says-aunts-ghost-told-him-she-wanted-burial-not-cremation
Un pranzo del Ringraziamento in Israele
Israele. L’American Jewish Committee ha tenuto una cena speciale per i soldati americani, per ringraziarli del loro operato.
Tacchino ripeno, patate stufate e altre specialità sono state imbandite sulla tavola in occasione della festa americana del Ringraziamento. Un modo per far sentire a casa i militari che prestano servizio a favore di Israele lontano dalla loro patria.
http://www.jpost.com/JewishWorld/JewishNews/Article.aspx?id=196871