Domani leggeremo che quando i figli d’Israele si avvicinarono al Monte Sinai per accettare la Torah, “wayityatzevu betachtit hahar/si fermarono sotto la montagna” (Esodo 19:17). Il Talmud (Shabbat 88a), spiega che questo significa che le persone si fermarono letteralmente “sotto la montagna”, perché Dio sradicò il Monte Sinai e lo sospese sopra le loro teste e Li avvertì che se non avessero accettato la Torah, avrebbe fatto cadere la montagna su di loro e li avrebbe distrutti. I glossatori al Talmud (Tosafot: commenti di studiosi medievali francesi e tedeschi) sollevano la questione di come conciliare questo racconto con la famosa proclamazione dei i figli d’Israele di “Naaseh wenishma/Faremo e ascolteremo” (Esodo 24:7), impegnandosi a osservare tutte le norme della Torah anche prima di ascoltarle.
Se i figli d’Israele hanno pronunciato con entusiasmo il loro impegno immediato verso le leggi di Dio, perché Egli ha dovuto usare una minaccia per costringerli ad accettare la Torah? L’Or Hachayyim (Rabbì Chayym Ben-Attar, 1696-1743), nel suo commento alla Torah, risponde a questa domanda distinguendo tra la Torah shebikhtav (Torah scritta) e la Torah shebeal peh (Torah orale). La Torah scritta, ovviamente, è il testo dei cinque libri della Torah, che è limitato e finito, e presenta le linee guida di base riguardanti i 613 precetti.
La Torah orale, invece, è senza limiti, poiché cresce e aumenta continuamente. Ciò include l’analisi delle norme della Torah da parte dei maestri i loro insegnamenti e la loro codificazione. In ogni generazione, gli studiosi giungono a nuove intuizioni e nuove comprensioni, rendendo infinita la Torah orale.
Pertanto, scrive l’Or Hachayyim, i figli d’Israele accettarono felicemente la Torah scritta prima che fosse data, ma non la Torah orale. Infatti proclamarono “kol asher diber Hashem naaseh we’nishma/tutto ciò che Dio ha detto, noi lo faremo e lo ascolteremo”. Accettarono “tutto ciò che Dio ha detto”, la parola diretta di Dio, ma non le parole che sarebbero state pronunciate in futuro dai maestri di ogni generazione. Erano pronti ad accettare la Torah scritta finita prima che fosse data, ma non erano pronti ad accettare ciecamente l’infinita tradizione orale. Insistevano nell’ascoltare prima ogni insegnamento e poi decidere se accettarlo. Per questo motivo, spiega l’Or Hachayyim, Dio aveva bisogno di minacciare i figli d’Israele per costringerli a impegnarsi in anticipo a osservare gli insegnamenti dei maestri di ogni generazione cosa che, inizialmente, si rifiutarono di fare.
Il Talmud prosegue raccontando che mentre la Torah era stata originariamente accettata sotto costrizione, molto più tardi nella storia, gli ebrei accettarono la Torah volontariamente. Dopo il miracolo di Purim, in risposta alla grande salvezza che avevano sperimentato, gli ebrei affermarono la loro accettazione volontaria della Torah. L’Or Hachayyim spiega che dopo aver conosciuto Mordekhai, il più importante studioso di quel tempo e videro tutto ciò che fece per salvarli, si impegnarono nuovamente a prestare ascolto alle parole dei maestri. Ispirati dal miracolo compiuto tramite Mordekhai, gli ebrei riaffermarono il loro impegno non solo verso la Torah scritta, ma anche verso la Torah orale, legando eternamente la propria essenza ed esistenza ad essa, Shabbat Shalom!