Vi sono alcune date che rappresentano dei momenti in cui la storia assume nuove direzioni. Il 7 ottobre è un’occasione per riflettere sui cambiamenti che stanno avvenendo e che interessano diversi ambiti: Occidente – Islam; Mondo arabo – mondo ebraico – Israele. Analizziamo prima il rapporto con l’Occidente.
La cultura occidentale tende a prendere per buone le dichiarazioni dei rappresentanti dei vari popoli che sono passati sotto il controllo islamico. A seguito della campagna di conquista e di conversioni forzate all’Islam, il colonialismo islamico prima sotto la guida di Maometto e poi sotto quella dei suoi successori, conquista e converte gran parte dei popoli del mondo mediterraneo e dei territori Europei e asiatici. La recente conquista della Siria da parte di un gruppo di ribelli islamici pone nuovamente il problema di quanto sia credibili le loro dichiarazioni di non volere distruggere, ma di volere ricostruire la democrazia e il rispetto delle varie religioni.
Bisogna lasciare che il tempo faccia la sua parte: quale sarà il loro rispetto di Aleppo, città in cui c’era una delle comunità ebraiche più antiche e vitali, costretta ad emigrare. Le dichiarazioni non possono esser prese sul serio perché un buon musulmano può fare uso della Taqiya, che è il sistema usato dall’Islam per infiltrarsi nei paesi abitati da kafir (cioè eretici) e conquistarli col tempo. Secondo la Taqiya, ai musulmani viene concessa la possibilità di infiltrarsi nel Dar-al-Harb (la “casa della guerra”, ovvero i territori non islamici), fingendosi moderati per insediarsi nelle città e nei luoghi vitali dei nemici, al fine di aprire la strada all’Islam. I dissimulatori agiscono spesso per conto delle autorità musulmane, e di conseguenza non sono da considerarsi apostati o nemici dell’ortodossia islamica. I dissimulatori sono legittimi mujaheddin, la cui missione è quella di fiaccare la resistenza del nemico e ilsuo livello di mobilitazione. Uno dei principali obiettivi è quello di causare divisioni tra gli avversari, sminuendo le responsabilità dell’Islam
Il dissimulatore dichiarerà che non è religioso, che quello non è il vero Islam, che si tratta di un’interpretazione sbagliata. “Fratello! l’Islam significa pace, amore” come dimostra questo o quel versetto. Si può mentire nell’interesse dell’Islam, ingannare i miscredenti e convincerli della bontà dell’Islam.
La Taqiya è alla base della propaganda musulmana presente oggi in Occidente. Uno degli argomenti principali di chi pratica la Taqiya é quello di presentare l’Islam come una religione che promuove l’uguaglianza dei diritti per le donne. Tutto questo è concepito con lo scopo di portare quante più persone possibili alla conversione all’Islam.
Il concetto di Taqiya si trova nel Corano (Corano 3:28)
Che i fedeli non prendano per amici o protettori gli Infedeli al posto dei fedeli: se qualcuno lo facesse, in nulla vi sarà aiuto da Allah: eccetto come precauzione, così che possiate guardarvi da loro. Ma Allah vi avverte di ricordarlo; perché l’obiettivo finale è Allah.”
La Taqiya va al di là del semplice scopo di propaganda: l’origine etimologica della parola significa “per proteggersi da, per mantenere (se stessi).” Include quindi anche la dissimulazione da parte dei musulmani nel dare l’idea di non essere religiosi, in modo da non creare sospetti. Sottoqueste mentite spoglie un musulmano, se necessario, può mangiare carne di maiale, bere alcolici, e persino rinnegare verbalmente la fede islamica, facendo finta che “non lo intenda nel suo cuore”. Se il risultato ultimo di unamenzogna è percepito dai musulmani come utile per l’Islam o utile per portare qualcuno alla “sottomissione” ad Allah, allora la menzogna può essere permessa attraverso la Taqiya.
Nel versetto citato si sconsiglia ai musulmani di prendere gli infedeli per amici, a meno che farlo possa essere utile a difendere l’Islam dai suoi nemici (o percepiti come tali), possa prevenire perdite o possa proteggere i musulmani da chi li minaccia per la loro fede. In altre parole, il fine giustifica i mezzi. Se un musulmano deve dare l’apparenza di non credere nell’islam, ad esempio andando contro il principio generale di non avere infedeli per amici, in base alla dottrina della Taqiyya, ció è accettabile.
Questo genere di affermazioni viene diffuso in pubblico con l’intento di presentare aspetti della religione islamica che non riflettono la realtà. Certamente l’atteggiamento storico dei musulmani verso le chiese e le sinagoghe NON è stato quello di proteggerle dal vandalismo ma anzi, piuttosto è stato il contrario. Simili menzogne, quando i musulmani sono minoranza e deboli politicamente, devono essere proferite in pubblico per presentare l’Islam in una luce positiva e tollerante così da risultare appetibile agli occidentali e poco criticabile, in modo da far credere che l’immagine dell’Islam come religione intollerante e violenta è soltanto un mito creato dai razzisti o più semplicemente da chi vuol diffamare la Vera Fede. Per essere credibile, è necessario che l’Islam riveda il concetto di Taqiya ed elimini la concezione che ebrei e cristiani sono Dhimmi (esseri inferiori) e questa è una concezione dovuta al solo fatto che sono legati a religioni basate sui testi sacri.
Scialom Bahbout