Il mercato dei vini kasher è in espansione, con una crescita stimata del 5-7% nei prossimi cinque anni. Domanda in aumento in Europa (Italia inclusa) e Usa, con consumi trainati da festività e interesse per la qualità
Il mercato globale dei vini kasher sta registrando una fase di crescita significativa. Secondo l’analisi condotta dall’Osservatorio sull’export dei vini kasher di Edoardo Freddi International, società leader italiana nell’export management vinicolo, il settore crescerà con un tasso annuo composto (Cagr) del 5-7% nei prossimi cinque anni. In particolare, si prevede che la domanda aumenterà del 5% in Europa nel 2024 rispetto al 2023, con un’attenzione speciale ai ristoranti e ai punti vendita gourmet.
Vini kasher: cosa significa
La parola “kasher” in ebraico significa “conforme alla legge” o “adatto” e si riferisce agli alimenti preparati secondo le regole dietetiche bibliche. Secondo la Ccpb, l’ente italiano di certificazione kasher in collaborazione con la Ou (Orthodox union) statunitense, queste regole sono molto stringenti: solo animali ruminanti con unghia fessa, pesci con pinne e squame, e volatili domestici sono permessi. È vietato il consumo di molluschi, insetti, sangue e la mescolanza di carne e latticini. «In Italia, i prodotti kasher sono sempre più acquistati non solo da ebrei osservanti, ma anche da altre confessioni, poiché la certificazione è percepita come sinonimo di prodotti agroalimentari di qualità ed eccellenza» ha sottolineato Edoardo Freddi, ceo della società “Edoardo Freddi International”.
Vini kasher, il mercato
Negli Stati Uniti, la crescita sarà ancora più evidente, con un incremento stimato fino al 7% rispetto all’anno precedente. Freddi ha spiegato: «La richiesta sarà trainata sia dalle festività religiose che dalla crescente popolarità dei prodotti kasher nel mercato mainstream». Il mercato statunitense rappresenta infatti una quota importante, con il 60% della produzione mondiale di vini kasher consumata soprattutto in città come New York e Los Angeles, che ospitano grandi comunità ebraiche. Anche Israele è un grande consumatore e produttore, con vini best seller provenienti dal nord del Paese.
Anche in Italia la richiesta di vini kasher è in aumento. Freddi ha specificato: «La top 5 delle regioni italiane per domanda di prodotti kasher vede in testa Lazio e Lombardia, seguite da Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, e infine Toscana e Piemonte». Questo trend positivo è sostenuto dalla presenza di comunità ebraiche significative e dalla crescente reputazione della certificazione come standard di qualità.
L’Europa, seppur con ritmi inferiori rispetto agli Stati Uniti, sta dimostrando un interesse crescente per il mercato kasher. Francia, Regno Unito, Belgio e Italia sono in testa tra i paesi europei con maggiore richiesta. «Stimiamo che questa aumenterà ulteriormente nei prossimi cinque anni», ha concluso Freddi. Un interesse che riflette l’espansione globale del settore e l’attenzione ai prodotti di eccellenza, spingendo anche i brand italiani a puntare sulla certificazione kasher per evidenziare il prestigio delle proprie produzioni.
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