L’attore aveva 89 anni. La statuetta grazie al ruolo del nonno nel film del 2006, la popolarità sulle piattaforme accanto a Michael Douglas nella serie Il metodo Kominsky. Nato a Brooklyn nel 1934 in una famiglia ebrea di origini ucraine, russe e tedesche.
È morto a 89 anni Alan Arkin. Attore e regista, aveva vinto un Oscar come miglior non protagonista nel 2007 per Little Miss Sunshine. L’attore è mancato nella sua casa di Carlsbad, in California, a dare l’annuncio sono stati i figli Adam, Matthew e Anthony: “Nostro padre era un talento e una forza della natura, un artista e un uomo. Marito adorato, padre, grande nonno, lo abbiamo amato e ci mancherà profondamente”.
Oltre alla statuetta conquistata nel 2007 per il film di Jonathan Dayton e Valerie Faris, Arkin era stato candidato all’Oscar per il film di Ben Affleck Argo ma prima ancora aveva portato a casa due nomination, per The russians are coming, the russians are coming (1967) e The heart is a lonely hunter (1969).
Negli anni recenti la sua popolarità era stata rilanciata anche dalle piattaforme grazie al ruolo interpretato nella serie Il metodo Kominsky al fianco di Michael Douglas, per il quale era stato candidato agli Emmy.
Nato a Brooklyn nel 1934 in una famiglia ebrea di origini ucraine, russe e tedesche, figlio del pittore e scrittore David I. Arkin e dell’insegnante Beatrice Wortis, a 11 anni si era trasferito con i genitori a Los Angeles, dove il padre diventò decoratore di scenografie per gli studios di Hollywood, salvo essere licenziato per aver partecipato a uno sciopero di categoria di otto mesi e in seguito messo all’indice, in pieno maccartismo, a causa della sua presunta adesione al comunismo.
Alan frequenta diverse scuole di recitazione fin da ragazzino, conclude gli studi laurendosi al Bennington College e alla fine degli anni Cinquanta inizia a recitare in teatro insieme alla compagnia The Second City. Scrive (e canta) canzoni folk, e pubblica racconti di fantascienza sulla rivista Galaxy.
I primi approcci con il cinema sono negli anni Sessanta, il primo ruolo importante nel 1966 con Arrivano i russi, arrivano i russi di Norman Jewison, al fianco di Carl Reiner ed Eva Marie Saint. Seguiranno Sette volte donna (1967) di Vittorio De Sica e Gli occhi della notte (1967) di Terence Young, accanto a Audrey Hepburn, L’infallibile ispettore Clouseau (1968) di Bud Yorkin, L’urlo del silenzio (1968) di Robert Ellis Miller, per il quale viene candidato all’Oscar, Papà… abbaia piano! (1969) di Arthur Hiller, Comma 22(1970) di Mike Nichols, Amiamoci così, belle signore (1972) di Gene Saks, Pazzo pazzo West (1975) di Howard Zieff, Sherlock Holmes: soluzione settepercento (1976) di Herbert Ross, e ancora, Una strana coppia di suoceri (1979) di Arthur Hiller, Il mago di Lublino(1979) di Menahem Golan, Il grande imbroglio (1986) di John Cassavetes.
Risale al 1971 il debutto alla regia con Piccoli omicidi, interpretato da Elliott Gould e Marcia Rodd, esperienza che si ripete nel 1977 con Quella pazza famiglia Fikus (1977). Attraversa con successo diversi generi cinematografici, nel 1990 è al fianco di Johnny Depp e Winona Ryder in Edward mani di forbice di Tim Burton, lavora con Robert Redford in Havana (1990) di Sydney Pollack, partecipa a Gattaca (1997) di Andrew Niccol, Jakob il bugiardo (1999) di Peter Kassovitz, I perfetti innamorati (2001) di Joe Roth e Tredici variazioni sul tema (2001) di Jill Sprecher.
Il feeling con la tv prende forma all’inizio degli anni Ottanta. Il debutto è con alcuni episodi della serie A cuore aperto, inizio di una lunga e fortunata collaborazione con il piccolo schermo. Nel 2001 prende parte alla serie tv 100 Centre Street e partecipa come guest star a Will&Grace nel ruolo del padre di Grace Adler. Un’attività che continua ad alternare al cinema, dove ottiene grandi successi come l’Oscar per il migliore attore non protagonista grazie al ruolo del nonno sboccato e cocainomane di Little Miss Sunshine. Nel 2007 appare in Rendition – Detenzione illegale di Gavin Hood mentre nel 2013 ecco la quarta nomination, grazie a Argo di Ben Affleck: sarà Christoph Waltz a soffiargli la statuetta per il ruolo in Django Unchained di Quentin Tarantino.