“Egli prenda in sposa una donna vergine” (Vayikrà 22, 32) Il grande commentatore della Torà R. Yakov ben Asher, conosciuto come Baàl ha-Turim, scrive a proposito di questo verso: la parola vehù – egli, con cui inizia questo verso, ha il valore numerico di 18. Da questo i Maestri imparano che bisognerebbe sposarsi a 18 anni. Così com’è riportato a nome di Ben Bagh Bagh nel Pirkè Avòt – Massime dei Padri (5, 22): “A diciotto anni per il matrimonio”.e così dice il Re David nei Salmi (19, 6) “Egli è come uno sposo che esce dalla sua stanza nuziale”. I Maestri hanno fatto notare inoltre, che il 33 giorno dell’òmer capita sempre nella data ebraica del 18 di Iyar, giorno particolare in cui vengono celebrati molti matrimoni, più che in ogni altro giorno dell’anno.