Rabbì Leib di Gur, conosciuto per il suo commento come Sefat Emet, era solito dire: il libro di Devarim – Deuteronomio, deve esser considerato come i tefillìn del braccio, e gli altri 4 libri della Torà devono esser considerati come i tefillìn della testa. Così come nei tefillìn del braccio tutti i 4 brani, sono contenuti in un unico scomparto, mentre in quello della testa ogni brano è separato in un apposito scomparto separato dagli altri, il libro di Devarim raccoglie in se tutti i 4 libri a lui precedenti. Questo è chiamato 5° libro della Torà, poiché sia al suo inizio che alla fine contiene degli ammonimenti il cui fine è quello di avvicinare e legare i cuori dei figli d’Israele alla Torà, come i tefillìn del braccio, che vengono legati sul braccio in corrispondenza del cuore.