“Cento anni e venti anni e sette anni” (Bereshìt 23, 1) la vecchiaia ha i suoi pregi: il ragionare pacato, il non farsi trascinare dagli impulsi e dalle passioni; e qualità simili.
D’altro canto anche la giovinezza ha i suoi propri pregi e vantaggi: l’entusiasmo, l’energia, la rapidità nell’eseguire; e cose simili. Qui la Torà viene ad insegnarci che in Sara erano compresenti sia le qualità della vecchiaia, sia quelle della gioventù. Quando lei aveva vent’anni, era già dotata delle qualità positive di una donna di cent’anni; e quando ebbe cent’anni, conservava ancora le qualità positive di una donna di vent’anni.