“La terra aprì la sua bocca e inghiottì loro e le loro dimore…” (Bemidbàr 16, 32). Ha commentato l’Admor Rabbì Shalom Rokeach di Bèlz. Kòrach e la sua congrega vengono qui puniti secondo la legge del contrappasso: essi hanno peccato di maldicenza e di calunnia nei riguardi di Moshè e di Aharon usando la loro bocca; e sono puniti con il fatto che la terra apre la sua bocca per inghiottirli.
Ma perché proprio questo tipo di punizione? Fa notare Rabbì Wolf da Strikow: Moshè Rabbenu, non solo non era superbo, ma – come dice il testo – era molto umile. Nonostante ciò, i rivoltosi ebbero la spudoratezza di accusarlo di “volersi elevare al di sopra di tutti”. È proprio per questo che Kòrach e il suo gruppo furono condannati a divenire ancora più bassi di Moshè: e ciò poteva avvenire solamente facendoli sprofondare sotto terra, rispetto a uno come Moshè che era così umile da toccare quasi terra.