La parashà della settimana parla della morte di Sarà, mentre il titolo della parashà stessa parla della vita di Sarà e non della morte.
Allo stesso modo, la parashà di Vaychì parla della morte di Ya’akòv e anche in quel caso il titolo è Vaychì, cioè visse. I Chakhamìm spiegano che la Torà si esprime in questi termini perché gli tzaddikìm, anche dopo la morte, sono considerati vivi. Nel Talmùd, massèkhet Ta’anìt, Rabbì Yitzchàk afferma che Ya’akòv Avìnu è ancora vivo perché se i suoi figli sono vivi anche lui è vivo. Ci sono persone che lasciano un’eredità spirituale così forte che si perpetua anche nelle generazioni future, mantenendole vive. Per questo motivo la parashà che tratta della morte di Sarà s’intitola Chayè Sarà, cioè la vita di Sarà.