“Ora, vieni, ti prego, maledicimi questo popolo…” (Bemidbàr 22, 6). Dice riguardo a questo verso Rabbì Yeshayàh ha-Levy Horowietz, conosciuto con l’acronimo della sua opera “Shne Luchòt ha-Brìth” come Shlà ha-Kadosh”: Faccia molta attenzione l’uomo a non aprire la sua bocca al Satàn, poiché anche se costui ha parlato senza intenzione cattiva attira quel pensiero negativo su di sé. Balàk ha detto a Bilàm: “Vieni e maledicimi” e la sua bocca lo ha fatto cadere, poiché alla fine Bilàm lo ha maledetto.