Il Signore comanda a Moshè di far costruire il Mishkan – Tabernacolo mobile, che accompagni il popolo per tutta la durata del viaggio nel deserto.
Alla conquista di Yerushalaim, verrà collocato in quel Luogo, il Bet ha Miqdash, progettato da Re David e realizzato da Re Salomone, che sostituirà il Mishkan.
Le regole per la sua costruzione sono minuziose, tecniche e numerose, tant’è che Moshè, domanda a D-o come mettere in pratica quelle norme di alta ingegneria.
Il Signore, come fosse una proiezione, gli mostra come il Mishkan debba essere costruito.
Il Mishkan, era il centro della vita del popolo, prima nel deserto e poi nella Terra di Israele.
Dopo il grave episodio del vitello d’oro, Moshè sposta il Mishkan da mezzo al popolo, e lo pone all’estremità di esso, chiamandolo “Ohel Mo’ed – Tenda della radunanza”.
Era il luogo, dove si svolgeva tutta la vita ebraica: da quella cultuale a quella giuridica – il sinedrio si trovava in quel luogo – e persino era considerato il luogo di incontro per il popolo tutto.
Ogni Comunità, anche nella modernità, ha un luogo dove ritrovarsi e dove confrontare le proprie idee, riguardo il bene di essa.
È chiamato mo’ed perché simboleggia la sistematicità degli incontri ed è chiamata “sacra”, perché dove si incontrano gli ebrei, per il bene del proprio popolo o Comunità, ha la condizione di sacro.
Shabbat Shalom