La parashà di questo shabbat tratta di quelle mitzvot, chiamate “ben Adam le chaverò – fra l’uomo e il suo prossimo”, ossia: regola il comportamento che un ebreo deve avere in mezzo alla società, sia rispetto a chi è uguale a lui, sia rispetto al suo lavoratore, sia nei confronti degli animali.
Ci fanno notare i nostri maestri che essa inizia con una “vav – e”, dicendoci che quella è chiamata “vav ha chibbur – un vav che congiunge” un argomento all’altro.
Infatti la scorsa settimana, leggendo la parashà di Itrò, abbiamo letto i Dieci Comandamenti, pronunciati direttamente dal Signore, dal Monte Sinai a tutto il popolo.
Nel midrash (mekhiltà parashat Mishpatìm) troviamo detto a nome di Rabbì Ishma’el:
“Questi si aggiungono ai superiori: come i superiori provengono dal Sinai, così gli inferiori provengono dal Sinai“.
Secondo l’opinione quindi, di Rabbì Ishma’el, tutte le mitzvot comandate nella nostra parashà, hanno ugualmente provenienza divina come gli ‘aseret ha dibberot.
Questo ci insegna che ogni mitzvà comandata dalla Torà, sia nei confronti di D-o che nei confronti dell’’uomo, sia che possiamo considerarla più o meno importante, abbiamo ugualmente il dovere di osservarla senza discussione.
Shabbat Shalom