“Va jar Elokim et col asher asà ve hinnè tov meod – E D-o vide ciò che aveva fatto ed ecco era tutto molto buono”.
Queste sono le parole con cui si conclude l’opera della Creazione; sembra un quadro che raffigura un artista il quale, dopo aver portato a termine il lavoro più importante della sua vita, ne gode in estasi, contemplandone le sue bellezze.
Il mondo è creato alla perfezione, senza che nulla possa intaccare nemmeno la sua più piccola parte. La creazione dell’uomo corona questa opera, che soltanto un Essere superiore avrebbe potuto portare a compimento.
“Ma gaddelù maasekha A’ meod amecù machshevotekha – Come sono immense le Tue opere o Signore, sono molto profondi i Tuoi pensieri” così scrive il re salmista, nel descrivere la creazione del mondo.
Così come inizia con l’esaltazione della perfezione e dell’armonia cosmogonica, la parashà si conclude con la constatazione di D-o, che l’inclinazione dell’uomo è portata a rovinare ciò che di buono esiste sulla terra.
Molto dovremmo riflettere sul nostro operato, leggendo il libro di Bereshit, che, con l’aiuto di
D-o, inizieremo a leggere da questo shabbat.
Abbiamo appena completato di celebrare tutte le festività autunnali, iniziate con Rosh ha shanà e Jom Kippur chiamati “giorni terribili ” è conclusesi con Succot “festa della nostra gioia” ed in tutte quante, non abbiamo fatto altro che esaltare D-o e l’opera creativa, esaltando così anche l’umanità, fine è scopo della creazione stessa.
Eppure sappiamo bene che l’inclinazione dell’uomo è quella di operare il non bene e rovinare ciò che è buono.
Ma l’uomo ha anche una grande possibilità – quella di ravvedersi – e ritornare sui suoi passi, riavvicinandosi alla strada indicata da D-o proprio al momento della sua creazione.
La Torah è considerata per l’ebreo il suo punto di riferimento; seguendo i suoi insegnamenti, potremmo essere da esempio per il resto degli uomini, ad instaurare un rapporto di fratellanza e collaborazione per il bene dell’umanità e di tutto il resto degli esseri viventi.
Non a caso, nel momento della sua creazione, l’uomo fu creato “bezzalmò chidmutò shel A’ – Ad immagine e somiglianza di D-o”.
Se D-o è la perfezione assoluta, un giorno l’uomo comprenderà che il suo dovere è quello di assomigliare il più possibile a D-o , operando per il bene.
Shabbat shalom