“E vide Israele accampato tra le sue tribù…” (Bemidbàr 24;2)
Rashì commenta questo versetto dicendo che le tende del popolo ebraico erano ben separate tra di loro e che nessuna famiglia guardava all’interno di esse per vedere ciò che faceva l’altra.
Questo modo di fare degli ebrei, causò in Bilam – il famoso stregone chiamato da Balaq per maledire il popolo – la deposizione dello spirito divino su di lui e da maledizioni, le sue parole si tramutarono in benedizioni.
Il grande insegnamento di queste parole è quello che, quando fra gli ebrei regna l’amore per il proprio prossimo, la kedushà della famiglia e non ci si intromette delle altrui cose non essendo invidiosi l’uno dell’altro, allora niente e nessuno potrà mai essere di inciampo e provocare danni al nostro popolo, provocando anche protezione nei confronti di chi non appartiene al nostro popolo. La benedizione divina si espande anche su chi prova a portare contrasto in mezzo al prossimo, viceversa il loro odio e rancore danneggerà chiunque.
Shabbat Shalom