“Diceva Rabban Shim’on ben Gamliel: su tre cose il mondo poggia: sulla giustizia, sulla verità e sulla pace” (Pirqè Avot, 1, 18). La Parashah odierna abbraccia tutti e tre gli argomenti: la giustizia (“Giudici e poliziotti ti darai in tutte le tue città”, Devarim 16,18), la verità (“e il re si scriverà un doppione di questa Tora su un libro”, 17,18) e la pace (“Quando ti avvicinerai a una città per combatterla la inviterai anzitutto alla pace”, 20,10). Le domande che qui voglio affrontare sono: 1) cosa si intende per pace e in particolare 2) quale relazione può esistere fra la giustizia e la pace.
Tutti i giorni al termine della ‘Amidah, del Qaddish e della Birkat ha-Mazon ripetiamo la frase: עושה שלום במרומיו הוא ברחמיו יעשה שלום עלינו ועל כל ישראל “Colui che fa la pace in Cielo farà la pace anche su di noi e su tutto Israele”. A quale pace nei cieli allude, cui dobbiamo ispirarci nelle nostre relazioni terrene? Risponde il Midrash Devarim Rabbà (10,12): מימיה לא ראתה חמה פגימתה של לבנה, H. ha fatto in modo che “mai il sole vedesse la parte mancante della luna”.
E’ un fatto astronomico assodato che durante le sue fasi la luna, attingendo la sua luce dal sole, mostri a quest’ultimo sempre la sua parte illuminata. La Mishnah in Rosh ha-Shanah 2,6 stabilisce che se i testimoni della luna nuova affermano di averla vista con i suoi corni rivolti verso il sole venivano invalidati e respinti! Ma a noi qui non interessa la spiegazione scientifica. Interessa piuttosto sapere che insegnamento possiamo trarne.
La Ghemarà in Chullin 60 ci racconta che il sole e la luna avevano avuto un diverbio. Essendo stati creati inizialmente con la stessa dimensione, come afferma il primo capitolo di Bereshit 1,16, la luna si era poi rivolta a D. accusando che “due re non possono dotarsi della stessa corona”. D. aveva dato implicitamente ragione al sole, che era rimasto zitto, e torto alla luna, intimando a quest’ultima: “Va’ e diventa più piccola!”. La condanna inflitta alla luna comportò non solo che il disco di questa diventasse più piccolo di quello solare, ma anche l’istituzione delle fasi lunari: per diverse notti al mese la luna si sarebbe vista solo parzialmente.
E il sole? Quest’ultimo era risultato vincente nella lite indetta dalla luna contro di lui, eppure… anche il sole ebbe per così dire una limitazione. Una volta condannata la luna ad avere una parte mancante, D. fece in modo che il sole non la vedesse mai. Cosa sarebbe capitato in caso contrario? Anzitutto che la luna sarebbe stata ulteriormente umiliata. E ciò non sarebbe stato né giusto, né opportuno. Una volta risolta la causa con un vincitore e un perdente, il primo non avrebbe avuto il diritto di approfittarsi della situazione per provocare ulteriore vergogna nel secondo, rammentando a questi costantemente la sconfitta subita.
D’altro lato anche il sole, in quanto vincitore, reclamava il suo diritto: quello di essere trattato dalla controparte con il dovuto rispetto. Se la luna gli avesse mostrato la sua parte buia anziché quella illuminata, non sarebbe stata rispettosa nei suoi riguardi. E’ molto difficile per chi ha perso in giudizio guardare direttamente in faccia il vincitore, anziché di sottecchi. Ma è proprio ciò che la luna ci insegna a fare in questi casi.
La Parashat Shofetim esordisce partendo dal presupposto che qualsiasi società terrena ha le sue liti: דברי ריבות בשעריך (17,8). La pace sociale è un’utopia o, se vogliamo, una condizione angelica. La Torah si rivolge agli uomini e una vita umana di relazione comporta per sua natura scontri e confronti. Talvolta si deve ricorrere in tribunale. Ma una volta che la causa è chiusa, sia pure con un vincitore e un perdente, l’abilità di ciascuno dei due comporta di saper passare dal din (“giustizia”) allo shalom (“pace”): riprendere normali relazioni, una volta accettata la sentenza pronunciata dal giudice.
E’ questo un messaggio fondamentale per il mese di elul, in cui siamo chiamati a fare teshuvah e “cambiare” noi stessi. Un processo molto difficile e impegnativo, quanto portare il cielo sulla terra o, piuttosto, elevare la terra al livello del cielo!