Da una derashà di Rav Sacks
La rivelazione sul Monte Sinai, episodio centrale della Parashah di Yitrò e dell’ebraismo in generale, è unico nella storia religiosa dell’umanità. Il cristianesimo e l’Islam si considerano religioni rivelate, ma la rivelazione veniva da un individuo. Solo nell’ebraismo la rivelazione non è indirizzata ad un individuo o a un gruppo scelto, ma a un’intera nazione, uomini donne e bambini. Il popolo ebraico sapeva di assistere ad un evento senza precedenti. Per i pensatori medievali l’episodio aveva principalmente un significato epistemologico.
In questo modo D. crea la certezza e rimuove il dubbio. Una rivelazione rivolta a un solo individuo può essere messa in discussione, con milioni di testimoni questo non era possibile. C’era tuttavia un ulteriore significato di natura politica. Con il Sinai stava nascendo un nuovo tipo di nazione e società, che sarebbe stato l’antitesi dell’Egitto, dove pochi detenevano il potere e tutti gli altri erano in schiavitù. Con il Sinai gli ebrei smisero di essere un gruppo di individui e iniziarono ad essere una nazione sotto la sovranità di D., la cui costituzione è la Torah. La filosofica politica ancora al giorno d’oggi, risalendo alle proprie origini, le individua nella polis, Atene in particolare, del IV sec. A.E.V. Si tratta di un grave errore. E’ vero che molti dei termini che usiamo, come democrazia, sono di origine greca. I greci avevano capacità di astrazione e pensiero sistematico. Ma, se ci rivolgiamo alla nascita della modernità, a figure come Hobbes e Locke in Inghilterra, o i padri fondatori in America, i loro interlocutori non erano Platone o Aristotele, ma la Bibbia ebraica. Nel Leviatano Hobbes la cita 657 volte. Molto prima che in Grecia, sul Sinai nacque una società libera. Tre aspetti sarebbero stati cruciali. Anzitutto che il popolo ebraico entrasse nella terra e si dotasse di un sistema di governo. La Torah per la prima volta stabilisce il primato del diritto sul potere.
Ogni re che si comportava non conformemente alla Torah poteva essere contrastato. La democrazia greca ha sempre avuto una fatale debolezza, che Toqueville e John Stuart Mill hanno definito la tirannide della maggioranza. Altri hanno parlato di democrazia totalitaria. L’affermazione della maggioranza non garantisce alcuna garanzia per le minoranze. Questo portò alla rovina di Atene. Il legislatore era al di sopra della legge. Nell’ebraismo i profeti furono incaricati di sfidare l’autorità del re, qualora questo non avesse rispettato la Torah. Gli individui avevano la facoltà di disobbedire ad ordini illegali o immorali. Il secondo elemento fondamentale è quello del consenso dei governati, anche se il governatore è il creatore del cielo e della terra. I Maestri del Talmud si chiedevano se l’accettazione del Sinai fosse completamente libera. D. vuole la libera adorazione degli uomini. Il terzo principio è che il contraente del patto è la totalità del popolo, uomini, donne e bambini.
Quando Atene sperimentò la democrazia, solo una parte limitata della società aveva diritti politici. Donne, bambini, schiavi e stranieri erano escluse. In molti stati le donne ottennero il diritto al voto solo nel secolo scorso. Secondo la tradizione rabbinica, quando diede la Torah D. si rivolse prima alle donne. Per la prima volta abbiamo una cittadinanza universale. Con il Sinai qualcosa di inedito entra nell’orizzonte umano. Per comprendere tutte le implicazioni di queste novità ci vorranno secoli, millenni. Con il Sinai nacque una politica della libertà.