La parte più suggestiva della parashà che questa settimana leggeremo è senza dubbio, la seconda parte in cui viene descritta la cerimonia dell’inaugurazione del Mizbeach, l’altare dove venivano offerti i sacrifici.Essa viene letta anche durante gli otto giorni della festa di Chanuccà: suddivisa in otto parti, un brano per ogni giorno della festaIn essa si descrivono, le offerte portate dai capi delle dodici tribù, ogni tribù in un giorno diverso.L’introduzione a questa descrizione delle varie offerte, va sotto il titolo di “Bircat Cohanim – la benedizione sacerdotale”.Essa è composta soltanto da tre versetti, ma che destano in ognuno di noi una sensazione particolare, tanto da commuoverci, ogni volta che viene recitata.Infatti, secondo la halakhà, è stata introdotta nelle nostre tefillot, e precisamente nella “AMIDA’” che viene recitata in ognuna delle preghiere giornaliere.
Nei giorni feriali, la “bircat cohanim” viene recitata soltanto la mattina, nella preghiera di shachrit, mentre nei digiuni, anche in quella pomeridiana di minchà.Nei sabati e nelle grandi festività, nelle preghiere di shachrit e di musaf, mentre nel solo giorno di Kippur anche in quella di neilà.Nella Torà, nella parashà di questa settimana, appunto, troviamo un ordine ben preciso in cui si dice:“ Parla ad Aaron e ai suoi figli dicendo loro, così benedirete i figli di Israele dicendo loroTi benedica il Signore e ti custodisca.Rivolga il Signore il Suo volto verso di te e ti renda grazia.Alzi il Signore il Suo volto verso di te e ti conceda la pace.E porranno il mio Nome sui figli di Israele e Io li benedirò” La caratteristica di questa benedizione è particolare, poiché per i sacerdoti è un dovere benedire il popolo di Israele, ma essi saranno considerati da D-o soltanto il tramite.Una spiegazione particolarmente profonda, viene riportata dal famoso commentatore cabalista “Ben Ish Chaij” in cui, secondo una interpretazione del Rabbino Izchk Luria, in cui si dice che il “chesed” (uno degli attributi del Signore) è chiamato “or – luce”, riguardo le cinque volte in cui la parola “or” viene ripetuta nella “Creazione” poiché il Signore ha creato il mondo con l’attributo della bontà.Nello Zohar si insegna che “i cohanim vengono afferrati dal chesed “e quindi dal “or” poiché si interpreta ciò che è scritto nella Torà “Iaer A’ panav elekha vi chunnecca – rivolga il Signore il Suo volto verso di te e ti renda grazia”. E’ per questo motivo che l’ordine ai sacerdoti è quello di benedire il popolo “be ahavà – con amore”!
Shabbat shalom