La lista ebraica comunitaria di Roma “Per i Giovani, Insieme” torna ad agitare lo spettro della delegittimazione: improvvisamente il regolamento elettorale non va bene. DP
Cari Amici,
sono passati ormai sei mesi dalla nostra elezione al Consiglio della CER e con questa lettera intendiamo iniziare, dopo un periodo di assestamento e di debita osservazione, un colloquio con voi, membri della Comunità, ad intervalli più o meno regolari.
In questo periodo sono stati compiuti dalla dirigenza della Comunità molti atti che non abbiamo condiviso; abbiamo quindi deciso di comunicare, ad un più ampio numero di iscritti, il nostro dissenso.
Fra i tanti, due sono i temi che desideriamo porre per primi alla Vostra attenzione:
1) Consiglio e suo funzionamento
Come probabilmente sapete il Presidente Pacifici ha formato la Giunta “monocolore”. In tal modo è rimasto escluso dalla gestione della Comunità non solo il 20% dei nostri iscritti votanti che ha scelto la lista “Yachad” (a causa del Regolamento Elettorale) ma anche quel circa 35% che ha votato per la nostra lista “Per i Giovani, Insieme”.
E’ evidente da questa scelta che il Presidente, pur consapevole di rappresentare una “minoranza”, seppur consistente, non voglia confrontarsi con pensieri difformi dai suoi: quindi chi rappresenta un’opinione diversa è stato escluso dall’unico organo decisionale della nostra Comunità.
Il pensiero unico è la nuova regola che vige in Comunità
Non solo, la novità introdotta da questo Presidente, ed in linea con quanto appena detto, è che le riunioni della Giunta sono state trasformate in riunioni di partito, invitando ad ogni riunione di Giunta, i Consiglieri della sua lista.
2) Rapporti con le istituzioni civili
Nella riunione di Consiglio convocata su nostra richiesta, abbiamo espresso il nostro dissenso per molte delle posizioni che il Presidente ha assunto nel rapporto fra Comunità ed Istituzioni.
La Comunità è ormai diventata una sorta di partito, neanche troppo indipendente. Non sappiamo più dire NO a nessuno, veniamo utilizzati dai politici per legittimarsi e noi volentieri legittimiamo, trasformando le nostre sedi in un luogo di “pellegrinaggio politico”.
La difficoltà del momento storico consiglierebbe prudenza e tatto: assistiamo invece ad una disinibita ed esibita frequentazione degli spazi della politica. Si può legittimare anche solo con le immagini, le strette di mano e gli abbracci che vengono poi sbandierati sulla stampa e nei telegiornali.
Ogni barriera è stata superata: una volta, per rispetto dei nostri padri, della loro tragedia e della nostra storia, chi difendeva la Repubblica Sociale di Salò non trovava accoglienza in Comunità, chi non ripudiava il fascismo non trovava amici fra noi. Oggi per la prima volta dopo il 1948 la comunità ebraica ha avuto la necessità di dichiararsi antifascista. Riteniamo eccessiva la gratitudine e benevolenza espressa a politici attualmente molto in vista: in fondo, la frettolosa adesione a valori quali l’antifascismo e la condanna delle leggi razziali, che rappresentano i cardini della nostra memoria è solo un tardivo e doveroso atto di riconoscimento di principi irrinunciabili.
Oggi, purtroppo, esponenti delle nostre Istituzioni accettano situazioni una volta impensabili ed il legittimo sospetto, diffuso fra i nostri iscritti, è che questa eccessiva frequentazione politica non faccia necessariamente il bene della Comunita’ e delle istituzioni comunitarie. Siamo presenti sempre, in ogni occasione, dalla politica al calcio, senza considerare che una presenza inflazionata perde di valenza e considerazione.
Questa modalità di governo rende per noi difficile poter individuare ed arginare decisioni già prese, cambi radicali nella gestione economica e culturale della nostra Comunità, progetti avviati senza condivisione alcuna, e talvolta senza nemmeno comunicazione. Abbiamo più volte stimolato la discussione nel Consiglio, per cercare di responsabilizzare tutti i consiglieri su temi di particolare importanza (rapporti con i politici, antifascismo, regolamento elettorale, ecc.), riuscendo a stimolare dibattiti che sono andati spesso anche oltre gli schieramenti di lista. Ma rimangono quesiti molto preoccupanti sul futuro. Continueremo ad inviarvi notizie per mantenere attiva la comunicazione e l’informazione
Riteniamo importante che l’intera Comunità debba essere consapevole e coinvolta: abbiamo bisogno dell’apporto di tutti voi, anche e soprattutto per consigli, commenti e critiche che ci aiutino a mettere a fuoco le reali problematiche della nostra comunità ed individuare azioni e iniziative che possano dare risposte efficaci.
“Per i Giovani, Insieme” – Roma, 9 dicembre 2008 – info@per-i-giovani-insieme.net