In un mondo “liquido” il concetto di Qedushàh, distinzione, fatica a trovare spazio. Gran parte della parashàh di Emor è dedicata all’illustrazione di halakhot sui kohanim figli di Aharon, che sono i qedoshim per eccellenza, e per questo hanno delle norme particolari, alle quali il resto del popolo ebraico non è sottoposto. Un Kohen non può sposare chiunque e, per quanto possa sembrarci doloroso, tranne rarissime eccezioni, non può entrare in un cimitero. Il Kohen Gadol non può rendersi impuro neanche per i suoi consanguinei.
Sotto certi aspetti il kohen è paragonato al nazir. Anche lui, in quanto qadosh, non può entrare in contatto con dei morti. La nostra tradizione, per elaborare dei concetti, spesso si avvale di esempi estremi. In massekhet Nazir (47a) c’è una domanda interessante: “stavano andando per la strada, e hanno trovato un met mitzwàh (un morto insepolto, che siamo tenuti a seppellire); R. Eli’ezer sostiene: si renda impuro il kohen gadol e non si renda impuro il nazir, mentre i chakhamim dicono: si renda impuro il nazir e non si renda impuro neanche un kohen qualsiasi”. La discussione assume toni estremi: per R. Eli’ezer persino il kohen Gadol è inferiore al nazir, per i chakhamim è esattamente l’opposto. Cosa ispira la logica di R. Eli’ezer? Il nazir da un punto di vista ha delle regole più rigorose del kohen, perché, qualora si rendesse impuro, secondo la Toràh, dovrebbe portare un sacrificio, cosa che per il kohen non vale. Ma, rispondono i chakhamim, la qedushàh del nazir ha un’estensione limitata nel tempo, che deriva da una sua decisione, mentre il kohen, che certo non è stato interpellato appena nato, nasce qadosh. Riceve la qedushàh da suo padre, e il padre dal padre, sino ad arrivare ad Aharon. Ma, nonostante questo, c’è ancora una difficoltà: il Nazir non può rendersi impuro per i suoi parenti, mentre un kohen qualsiasi sì, come leggiamo all’inizio della parashàh! Risponde l’Avnè Nezer che è assolutamente naturale che un kohen si renda impuro per suo padre, perché la sua qedushàh deriva da lui! Per il kohen gadol non è però così. Lui non potrà rendersi impuro per i suoi consanguinei. Il kohen gadol nasce kohen, ma diverrà gadol solo quando il Sinedrio lo nominerà, e a quel punto acquisirà una serie di nuove limitazioni, fra cui quella di rendersi impuro per i propri consanguinei, al pari del nazir. Il kohen gadol riunisce nella propria figura caratteristiche proprie dei kohanim e caratteristiche del nazir. Nasce qadosh, ma tramite le proprie scelte lo diviene ancora di più.
Il Kohen gadol viene paragonato anche allo studioso di Toràh: secondo la ghemarà in massekhet Horaiot (13a) un mamzer talmid chakham è superiore a un Kohen Gadol ignorante. La ghemarà impara questo insegnamento dal verso (Mishlè 3,15) secondo il quale “Yeqaràh hì mipeninim -(la Toràh) è più cara delle pietre preziose”, chi studia la Toràh è superiore a colui che entra nel Qodesh ha-qodashim nel giorno di Kippur (il kohen Gadol). La Toràh è un possesso speciale ed esclusivo del popolo d’Israele, ma dall’altra parte nel Pirqè Avot (2,12) leggiamo “renditi atto a studiare Toràh, perché non è qualcosa che hai ereditato”. Per questo motivo, secondo la ghemarà in Nedarim (81a) da talmidè chakhamim non discendono altri talmidè chakhamim. Ma è scritto (Bavà metzià 85a) anche che chi è talmid chakham, e così suo padre e suo nonno, “la Toràh non si interromperà dalla sua discendenza per sempre”. Avraham, Ytzchaq e Ya’aqov, dai quali discendiamo, certamente ci hanno trasmesso questo onore e questo privilegio, e ci garantiscono questa continuità. Ma la realtà che abbiamo di fronte ci dice che non è così! Purtroppo, nostro malgrado, non siamo tutti sapienti. Ma, come per il kohen gadol concorrono due elementi, la sue ascendenza e lo sforzo personale, lo stesso vale per noi per la Toràh, tanto che un mamzer può diventare più grande di un Kohen gadol. Tutto deriva dai nostri sforzi. Che H. possa dare a tutti noi la volontà e la capacità di salire sempre gradino dopo gradino, e divenire kohanim rispetto al mondo che ci circonda.