R.I. Dandrowitz in Qovetz bet Aharon we-Israel 31,3 (5776), p. 159 ss.
‘Al ha-Nissim di Chanukkah: … (i Maccabei) hanno acceso lumi nei Tuoi sacri cortili e hanno stabilito otto giorni di lode e ringraziamento.
‘Al ha-Nissim di Purim: … (tu, D.) gli hai reso la meritata punizione sulla sua testa (a Haman) e lo hanno impiccato sulla forca lui e i suoi figli.
Perché a Chanukkah non si mette l’accento sulla punizione dei nemici e a Purim sì?
Prima risposta: il diverso carattere delle due feste.
Mishnah Berurah a Shulchan ‘Arukh, Orach Chayim 670, n. 6, a nome del Levush: La ragione per cui nei giorni di Chanukkah non è stato previsto mishteh we-simchah come a Purim, bensì hallèl we-hodaah, è che a Purim il decreto era di distruggere le persone fisicamente (cui si contrappone la gioia fisica del banchetto), ma non spiritualmente: se anche avessero abiurato sarebbero stati uccisi lo stesso! Pertanto quando il S.B. li salvò stabilirono di lodarlo e ringraziarlo anche attraverso mishteh we-simchah. A Chanukkah invece la persecuzione era di ordine spirituale (“far loro dimenticare la Tua Torah e indurli a trasgredire le leggi da Te volute”): se fossero passati alla sua religione il nemico non avrebbe preteso di più. Pertanto quando il S.B. li salvò fu istituita una festa di lode e ringraziamento soltanto: siamo grati a D. per averci dato la forza di non abbandonarLo.
Anche a Chanukkah ricordiamo la fine dei nostri nemici rispetto a quella che era stata la persecuzione: essi ci avevano proibito lo studio della Torah e il servizio nel Santuario, per contrappasso noi ricordiamo che allora fu ripreso il servizio nel Santuario. A Purim il decreto ci colpiva invece fisicamente: per contrappasso noi ricordiamo la morte fisica dei nostri nemici.
Seconda risposta: nel caso di ‘Amaleq è diverso.
Shibbolè ha-Leqet, 174, a nome del Midrash Harninu: Per tutti i giorni di Sukkot recitiamo lo Hallel completo, mentre per Pessach solo i primi due giorni. Perché? Shemuel ha-Qatan dice: perché gli Egiziani sono affogati e il versetto dice: “Non gioire quando il tuo nemico cade” (Mishlè 24,17). Perché a Chanukkah lo Hallel si dice invece completo ogni giorno? 1) Perché ogni giorno ha un numero diverso di lumi da accendere rispetto al precedente, come a Sukkot ogni giorno aveva un numero diverso di animali da sacrificare; 2) ogni giorno si è rinnovato il miracolo.
Yalqut Shim’onì, P. Emor, 654: A proposito di Pessach la Torah non prescrive la simchah neanche una volta. Perché? Perché gli Egiziani sono morti.
Bet Yossef a Tur, Orach Chayim 490: L’opinione dell’Autore è che si deve equiparare in tutto lo Hallel degli ultimi sei giorni di Pessach a quello di Rosh Chodesh (e non recitare la Berakhah se lo si recita senza Minian). Così pensano tutti i Decisori eccetto il Nachmanide, per il quale negli ultimi sei giorni di Pessach anche chi recita lo Hallel senza Minian dice la Berakhah benché lo reciti accorciato.
E’ evidente da queste fonti che il divieto di gioire per la morte dei nemici vale anche nei confronti di non-ebrei. Ma come giustificare ciò che è scritto nella Ghemarà seguente?
TB Meghillah 16a: Si insegna: Haman era stato il barbiere del villaggio di Qartzum per ventidue anni. Dopo che ebbe tagliato i capelli (a Mordekhay) rivestirono quest’ultimo del suo abito (regale). Haman gli disse: Sali e cavalca. Mordekhay gli rispose: Non riesco, perché le mie forze si sono indebolite a causa dei giorni di digiuno. Allora Haman si piegò e Mordekhay salì (su di lui). E quando salì su di lui gli tirò un calcio. Haman gli domandò: Ma non è scritto per voi: “Non gioire quando il tuo nemico cade”? Mordekhay gli rispose: questo vale per i nemici ebrei. Ma per quanto riguarda voi è scritto: “E tu calpesterai le loro alture” (Devarim 33,29).
Certamente l’ingiunzione di Shemuel ha-Qatan di non gioire alla caduta dei nemici vale anche per i non-ebrei. Ma nel caso di ‘Amaleq è diverso, perché c’è la Mitzwah di distruggerne il ricordo. E come ogni altra Mitzwah, anche questa richiede di essere eseguita con gioia.
Devarim 25,19: “Distruggerai il ricordo di ‘Amaleq da sotto il cielo. Non dimenticarlo”.
R. Moshe Aryeh Leib Rosenbaum, Comm. Benè Yehudah a Avot 4: Il divieto di gioire per la caduta del nemico vale solo nei confronti di un nemico personale, ma se si tratta anche di un nemico del S.B. è permesso gioire. Di Haman Ester disse: ish tzar we-oyèv, “uomo avverso e nemico” (Ester 7,6) e il Midrash spiega la ripetizione: “avverso” in basso e “nemico” in Alto, cioè verso il S.B. E anche il Re Shelomoh quando scrisse i Mishlè fu attento e disse: “Non gioire quando il tuo nemico cade”, ma se è anche nemico del S.B. è lecito gioire, come nel caso di ‘Amaleq. Questo è certamente il senso piano, perché quest’ultimo versetto conclude dicendo: “affinché H. non se ne accorga, se ne dispiaccia e ritragga da lui la sua ira (per riversarla su di te)”. E’ evidente che queste parole non possono applicarsi al caso in cui è stato H. stesso a comandare la cancellazione del ricordo del nemico”.
Mordekhay si riferiva con il suo comportamento e con le sue parole al fatto che Haman discendeva da ‘Amaleq. Non conta neppure l’asserzione generica per cui tutti i nemici di Israel sono automaticamente nemici del S.B. ‘Amaleq era il “nemico” del Cielo per antonomasia in quanto personificazione del Male assoluto).
Terza risposta: solo chi si salva per merito proprio ha il diritto di gioire per la fine del suo oppressore, non chi viene salvato da altri.
Bereshit 19,17: E fu quando (gli angeli) lo stavano portando (Lot) fuori dalla città (Sodoma, uno di loro) gli disse: “Pensa (solo) a mettere in salvo la tua vita! Non guardare dietro di te! Non fermarti in nessun punto della valle, ma fuggi in montagna per non andare distrutto!”
Rashì ad loc.: Ti sei comportato male insieme a loro e ora vieni salvato solo per il merito di Avraham. Non è il caso che tu veda la loro punizione mentre tu vieni salvato.
R. Ya’aqov Qatina, Qorban he-‘anì, Lemberg 5642, p. 19: Ho udito da R. Tzevì Elimelekh Shapira il motivo per cui a Chanukkah si usa giocare con la trottola, che è impugnata dall’alto e a Purim si usa battere il nome di Haman con la raganella, che si prende con il manico dal basso. A Chanukkah è avvenuto it’aruta di-l’ella, un risveglio dall’Alto, perché gli Ebrei non hanno fatto Teshuvah: è stato H. nella Sua bontà ad aver pietà di loro. A Purim c’è stato invece it’aruta di-l-tatta, un risveglio dal basso: i leaders Mordekhay e Ester hanno preso essi stessi l’iniziativa decretando il digiuno, il sacco e la cenere ed è per il merito loro di aver fatto fare Teshuvah che il popolo ebraico è stato salvato.