Tempio di via Eupili – Milano
Nella Parashà di Pekude il versetto dice: “E ogni uomo il cui cuore lo ispirava venne, e chiunque era di spirito generoso portò la sua offerta alla Tenda del Convegno” [Shemot 35:21]. Dopo che Moshe ha convocato le persone e le ha esortate a fare una donazione al Tabernacolo, le persone hanno iniziato a portare il materiale. “E gli uomini vennero sulle donne (al haNashim)” [35:22]. Rashi interpreta questa sintassi unica nel senso che gli uomini sono venuti con le donne.
Il Da’at Zekenim, invece, fornisce un’interpretazione diversa. I versetti rivelano che gli oggetti donati erano vari tipi di gioielli femminili. Il Da’at Zekenim commenta “e tuttavia le donne hanno partecipato e sono state meticolose nel contribuire al servizio del Cielo”. Il versetto quindi ci insegna che gli uomini hanno esortato le donne a donare l’oro dei loro gioielli al Mishkan, pensando che le donne sarebbero state riluttanti a farlo. In realtà però, le donne hanno donato volentieri. Pertanto, aggiunge il Da’at Zekenim, alle donne è stata data una ricompensa: essere esonerate dal dover lavorare nei giorni di Rosh Chodesh. Questa è un’usanza citata nello Shulchan Aruch, Orach Chaim 417:1. In che momento le donne hanno ricevuto questa festa? Hanno ricevuto questa festa al momento della costruzione del Mishkan, quando si sono distinte per la donazione volontaria dei loro gioielli al Servizio di D-o. Il Da’at Zekeinim spiega inoltre che durante il peccato del vitello d’oro, gli uomini hanno preso con la forza i gioielli delle loro mogli. Le donne si erano rifiutate di contribuire alla costruzione del vitello d’oro. Al contrario, con la costruzione del Mishkan, le donne volevano donare i loro gioielli. Secondo il Midrash, il contrasto è ancora più netto in quanto in relazione al Mishkan c’erano molti uomini riluttanti a donare i loro soldi, mentre le donne erano universalmente entusiaste. Il Da’at Zekenim teorizza che, poiché il Mishkan è stato eretto a Rosh Chodesh Nissan, era specificamente Rosh Chodesh Nissan che era stato originariamente offerto alle donne come giornata festiva da lavoro e quidni l’usanza di astenersi dal lavorare ad ogni Rosh Chodesh era un derivato di questa festa originale.
Qual è il significato di Rosh Chodesh che era visto come una festa adatta da regalare alle donne?
Più avanti nella Parashà, il versetto dice: “E fece il Kiyyor di rame e la sua base di rame dagli specchi delle legioni [donne] che si ammassarono all’ingresso della Tenda del Convegno [Shemot 38:8]. C’è un bellissimo Rashi qui che elabora: Le donne d’Israele avevano usato questi specchi per abbellirsi. Moshe inizialmente rifiutò questi specchi per l’uso nel Mishkan, sostenendo che fossero uno strumento dello Yetzer Hara (inclinazione al male). D-o non era d’accordo con Moshe e gli ha ordinato di accettarli. “Questi sono per Me più preziosi di qualsiasi altra cosa”. Rashi spiega il motivo per il quale questi specchi erano così preziosi per D-o. Quando gli ebrei furono ridotti in schiavitù in Egitto, gli uomini persero la speranza. Non volevano vivere con le loro mogli. Non volevano avere figli. Il pensiero di generare figli che sarebbero nati, vissuti e sarebbero morti in schiavitù era estremamente deprimente.
Come descrive il Midrash, le donne sono uscite nei campi e si sono abbellite davanti ai loro specchi e hanno in questo modo convinto i loro mariti a vivere con loro e ad avere figli. Quegli specchi rappresentavano la continuità del popolo ebraico. Se non fosse stato per quegli specchi e quel trucco e gli sforzi di abbellimento di quelle donne, non ci sarebbe stata una nazione ebraica. Di conseguenza, D-o insistette sul fatto che quei preziosi specchi appartenessero effettivamente al Mishkan.
Da questi commenti vediamo come quelle donne hanno mostrato una fede profonda nella redenzione.
Quando tutto sembrava cupo, quando non sembrava esistere futuro, quando sembrava non esserci alcuno scopo nell’avere figli, le donne conservavano una speranza nel futuro, mantenendo vivo il sogno della rinascita. Quando gli uomini si sentivano giù ed erano pronti ad arrendersi, furono le donne a insistere: “Dobbiamo andare avanti”. Quando arrivò il momento di costruire il Mishkan (secondo molti Rishonim questo avvenne dopo il peccato del vitello d’oro), gli uomini non lo volevano in quanto rappresentava una grande discesa dalle altezze spirituali. Se non ci fosse stato il peccato del vitello d’oro, non ci sarebbe stato bisogno di un Mishkan. La Shechinà [Presenza Divina] avrebbe permeato l’intero campo. Saremmo stati ad un livello spirituale così alto che D-o non avrebbe dovuto limitarsi ad un Tabernacolo. Dopo il peccato del vitello d’oro, D-o non poteva più dimorare in tutto l’accampamento, aveva bisogno di un Mishkan. Di conseguenza, per gli uomini, il Mishkan rappresentava una discesa spirituale e per questo erano riluttanti a donare il loro oro e argento. Le donne, tuttavia, hanno nuovamente prevalso col loro entusiasmo dicendo dimostrando lo stesso spirito che avevano in Egitto, credendo ad un futuro migliore e ad una rinascita. Questo spirito, dicono i nostri Saggi, è ricompensato nel modo più appropriato attraverso la festa di Rosh Chodesh perchè rappresenta la rinascita e il rinnovamento.
Dal coraggio e dalla costanza di quelle donne dobbiamo imparare che anche se nella vita ci troveremo ad affrontare difficoltà, non bisogna disperare ma è necessario credere in un futuro migliore. D-o ci dà le forze per superare queste difficoltà che ci si presentano e per crescere, imparare ma anche per aiutare il prossimo.