Ai lettori (M. Levi)
Chanukkà (M. Catane)
Il Minian (R. Di Segni)
Ai lettori
Uno degli elementi che ha caratterizzato la vita delle Comunità ebraiche in Italia in questo ultimo dopoguerra specie dopo la pubblicazione del libro del Della Pergola “Anatomia dell’Ebraismo Italiano” è stato quasi una progressiva rinuncia alla lotta contro l’assimilazione e la scomparsa inevitabile delle Comunità in Italia ad eccezione di Milano e Roma. Questo atteggiamento pessimistico ha portato all’inerzia e all’erosione dell’organizzazione e del tessuto comunitari.
Col passare del tempo, alcune Comunità hanno quindi rinunciato a fornire alcuni servizi essenziali che una Comunità deve mettere a disposizione dei propri iscritti.
Questo atto di rinuncia ha portato via via a un deterioramento della qualità della vita comunitaria, intesa non più come un insieme di incontri in cui vita cultuale, culturale e societaria si intrecciavano, ma semplicemente come un momento di incontro in occasioni sporadiche come lutti o nascite.
Il Dipartimento Assistenza Culturale alle Comunità (D.A.C.) è partito due anni fa con un primo obiettivo: fornire un aiuto alle Comunità che avevano bisogno di un ufficiante per le maggiori festività (Rosh ha-shanà, Kippùr, Pésach… ). Tuttavia ci si è resi subito conto come questo fosse un limite rispetto all’obiettivo primario che il Dipartimento doveva avere: l’affermazione di una vitalità della Comunità lungo tutto l’arco dell’anno. Un impegno facile a prendersi, ma difficile da realizzare. L’alternativa era se continuare su una strada che è un vicolo cieco o se fare uno sforzo per fornire agli ebrei (anche quelli che abitano in centri in cui il miniànsi raggiunge raramente) tutta una serie diservizi che potessero fare delle Comunità ancora un centro di vita ebraica. La decisione, almeno per noi, è una sola: vale la pena tentare di restituire la Comunità a quella che è la sua principale funzione: contribuire a fare vivere una Cultura ebraica come proposta alternativa nella società che ci circonda. Per realizzare questo ambizioso programma è tuttavia necessario uscire da uno stretto ambito comunitario e guardare a una organizzazione comunitaria a livello anche regionale.
La pubblicazione di questo Notiziario ha quindi vari scopi: innanzi tutto dare l’occasione alle Comunità che organizzano le proprie attività di fare conoscere meglio all’esterno l’opera che svolgono. In secondo luogo creare le condizioni, almeno per quanto concerne l’informazione, per una maggiore partecipazione alle attività di un certo rilievo che si svolgono nelle Comunità vicine, in modo da creare un maggiore scambio tra Comunità e Comunità.
Non va poi trascurata la possibilità che attività svolte in una Comunità possano servire da stimolo alla programmazione di attività analoghe in altre Comunità.
L’informazione certamente non sarà completa. Contiamo sulla collaborazione delle Comunità per migliorarla.
Michele Levi