La dichiarazione del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche in Italia
Ritengo che l’iniziativa intrapresa dai Savoia e finalizzata a ottenere dalo Stato italiano un risarcimento per presunti danni morali e violazione dei diritti dell’uomo sia oltre che insostenibile sul piano giuridico anche inopportuna e offensiva della memoria storica dell’Italia. Nell’esprimere questa convinzione parlo come cittadino italiano. E sempre come cittadino italiano rilevo che la storia degli ebrei italiani è parte integrante della storia dell’Italia in generale.
Mi viene spontaneo chiedere ai Savoia se hanno preso coscienza e conoscenza di quali sofferenze e quali danni siano stati causati dal comportamento del loro antenato Vittorio Emanuele III, che ha sottoscritto e avallato come capo di Stato le decisioni del regime fascista, sia relativamente alle alleanze militari con la Germania nazista, sia alla promulgazione delle leggi razziste, discriminatorie e persecutorie del 1938.
Non credo che i Savoia avrebbero intrapreso una simile azione per presunti danni da loro sofferti se avessero attentamente considerato le perdite umane e i danni materiali causati dalla Seconda guerra mondiale, i danni morali, sociali e culturali causati all’Italia dall’impoverimento conseguente all’emarginazione e alla persecuzione di cui sono stati fatti oggetto gli ebrei italiani, la deportazione e l’uccisione nei campi di sterminio di 8.500 ebrei italiani.
Se gli eredi dei Savoia avessero eseguito un esame di coscienza onesto e approfondito non si sarebbero certamente avventurati in questa iniziativa inaccettabile e offensiva.