Rav Chaim Navòn
Una volta i Maestri d’Israele e un misantropo stavano affacciati alla finestra durante il Coronavirus, e videro delle volpi che passavano per le vie di Gerusalemme (cfr. Talmùd Babilonese Makkòt 24b NdT). I Maestri piangevano mentre il misantropo rideva. Gli domandarono: Perché ridi? Domandò loro: Perché piangete? Risposero: Nelle strade dove risuonavano le voci dello sposo e della sposa, dove sedevano anziani e anziane appoggiati al bastone, dove ragazzi e ragazze giocavano, adesso passano solo delle volpi – e noi non dovremmo piangere? Rispose loro: A maggior ragione! Proprio per questo io rido, finalmente abbiamo fatto spazio alla natura, gli animali selvatici sono tornati al loro ambiente naturale, e il terribile genere umano ha smesso di distruggere il “sacro” equilibrio ecologico.
Gli risposero i Maestri: Ma è forse questo quello che abbiamo studiato nella nostra santa Torà? Rispose il misantropo: Ditemi voi, quali sono preferibili, le opere dell’uomo e le opere di Dio? Gli risposero: Le opere dell’uomo. Il misantropo sussultò. Guardate il cielo e la terra, disse ai Maestri, voi sareste capaci di fare lo stesso? Gli risposero: Non rivolgere lo sguardo all’astronomia, ma a quello che è a portata dell’uomo. Che cosa è meglio, il grano selvatico o una pagnotta? La polvere di ferro o la navicella Apollo? La pianta del cotone o un vestito da sposa? La ferocia di un branco di lupi, oppure i comportamenti gradevoli e gentili della società tradizionale?
Il misantropo tacque un attimo e poi esclamò: Ma guardate il riscaldamento globale! Guardate l’inquinamento! Guardate l’estinzione delle creature! È l’uomo il vero virus che inquina il globo terrestre, e il Coronavirus è semplicemente il modo in cui la natura cerca di farlo fuori.
Risposero i Maestri: Sapevamo che ci avresti risposto in questa maniera. Purtroppo l’odio del genere umano è diventato molto di moda negli ultimi anni, ma non ha alcuna base solida negli avvenimenti di questi giorni, e nemmeno in generale. La malattia del Coronavirus non è “il modo in cui la natura cerca di far fuori il virus umano”. Anche quando questa malattia colpisce, il numero degli esseri umani cresce ad ogni secondo ( www.worldometers.info). In proporzione alla vita dei nostri antenati, il Coronavirus è una malattia leggera, noi siamo più sensibili alla vita umana, e quindi siamo pronti a sacrificare molto di più, anche per evitare una mortalità minore di quella che loro subivano. C’è chi sostiene che la nostra sensibilità morale per la vita umana sia troppo alta, ma ci sembra che se questa fosse la colpa del genere umano, non sarebbe poi così terribile. L’uomo è il gioiello della creazione, l’immagine di Dio, la vita umana conta moltissimo.
Il misantropo esclamò ancora: Per lo stesso stesso motivo per cui il razzismo è odioso, quando ritiene cioè superiore una razza umana sull’altra, così è odiosa la concezione che ritiene superiore la razza umana su tutte le altre specie animali. L’uomo non è un gioiello e non è “a immagine”. L’uomo non è meglio del lupo, e l’estinzione dei lupi e di altre specie selvagge è un crimine contro il cosmo. È arrivato il momento di liberarci da questo crimine.
Gli risposero i Maestri: Anche senza aver conosciuto la Bibbia e il Talmud, Mozart e Beethoven, Dostoevskij e Falkner, ci sarebbe bastata solo questa conversazione per stabilire il grande vantaggio dell’uomo sul lupo: gli uomini vietano l’omicidio e discutono se è possibile uccidere dei lupi, mentre i lupi non si vietano nulla e non discutono di nulla. Predano e uccidono cervi, altri lupi e anche uomini, senza alcun dubbio morale. Solo all’uomo è stato concesso il dono della conoscenza, solo all’uomo è stato concesso il libero arbitrio, e questi due doni ricevuti dal Creatore lo pongono in uno status particolare. Noi abbiamo a cuore la natura non perché abbiamo un vantaggio sulle altre creature, ma al contrario: perché ci hanno messo a capo delle altre creature, ed è per questo che ne abbiamo la responsabilità. Rispose il misantropo: Ma non vi accorgete che è proprio l’uomo a causare l’estinzione senza precedenti delle altre specie in natura?
Gli risposero i Maestri: Ci conviene stare attenti a non essere la causa dell’estinzione di esseri creati dal nostro Dio, ma ci sembra che il tuo uso dell’espressione “senza precedenti” sia fuori luogo. Chiedilo ai dinosauri. Molte specie, purtroppo, si estinguono in ogni era, a causa della caduta di asteroidi, cambiamenti climatici e altre cause. Ma non bisogna esagerare.
Chiese allora il misantropo: Ma voi non avete nostalgia del passato, quando i nostri antenati sapevano come vivere in armonia con la natura?
Risposero i Maestri: Come nel XIV secolo, ai tempi dell’epidemia nera, quando la peste uccideva un terzo della popolazione in Europa? C’erano molte cose buone nelle vite dei nostri antenati, ma certo non erano “in armonia con la natura”. Le loro vite erano piene di difficoltà e in genere erano vite di breve durata. La terra dava loro il suo prodotto con avarizia e impegno, morivano in massa per le epidemie, per i virus e per altre malattie terribili. In queste difficili situazioni sono riusciti tuttavia a organizzare forme di vita in comune da apprezzare, e un’invidiabile dedizione religiosa. Non vivevano quindi in armonia con le forze della natura, ma vi erano sottomessi digrignando i denti. La nostra vita nel XXI secolo è fortemente criticabile, ma possiamo dire una cosa a nostro favore: Anche noi digrignamo i denti, ma non ci arrendiamo.
Traduzione D. Piazza
Makòr Rishòn 24.4.2020 – Titolo originale: “Da’ ma shetashìv – Sappi che cosa replicare” (Pirkè Avòt 2, 14)
Chaim Navòn, nato nel 1973 a Ramat Gan, è rav, pensatore, scrittore e pubblicista. Insegna Talmud e pensiero ebraico alla Yeshivà di Har Etzion e all’Istituto Lindenbaum. Ha ricevuto il titolo rabbinico dal Rabbinato d’Israele e da Rav Aharon Lichtenstein z.l.