Noemi Di Segni
Ci fa piacere che anche Dacia Maraini, oggi sul Corriere, si unisca alla riflessione che giudichiamo necessaria sui fermenti del movimento delle Sardine, i loro simboli e forme di comunicazione. Quale sia il collegamento con il Natale e con l’ebraismo non è molto chiaro. Ma ipotizzando pure che si possa tracciare un qualche nesso, dispiace leggerlo così come costruito. È un peccato che manifesti superficialità della cultura biblica e ne approfitti per disseminare pregiudizi antisemiti che sono stati da lungo tempo rigettati anche dalle ali più retrive dello stesso mondo cattolico.
Peccato che non tenga conto che proprio la cultura della Bibbia ebraica sia alla base della nostra stessa cultura contemporanea di diritti e libertà e di ogni conquista sociale.
Peccato che non tenga conto che il mondo ebraico è stato moto di coscienza civile e protagonista nella costruzione delle stesse democrazie evocate e nelle quali vogliamo vivere. Mancano poche parole per rendere il commento un manifesto tratto dall’Inquisizione.
Gli auguri a tutti gli amici che si accingono a festeggiare il Natale li abbiamo fatti evidenziando esattamente l’opposto: la nostra capacità di creare valori, di partecipare, di avere come riferimento un D-o e non solo noi stessi.
Leggere dalle pagine di un giornale a diffusione nazionale un tale giudizio (anti) storico-teologico di cornice alla riflessione sociale non aiuta i lettori ad impegnarsi nelle loro vite quotidiane con un approccio senza giudizi ma al contrario, a radicare i pregiudizi antichi evidentemente mai fino in fondo affrontati.
Presidente UCEI
http://moked.it/blog/2019/12/24/intervento-maraini-sul-corriere-dissemina-pregiudizio-antisemita/