Tratto da “Le basi dell’ebraismo” – Morashà, 2013
Come deve essere osservato lo shabbàt per poter essere sicuri che il suo fine sublime si traduca in realtà nell’anima ebraica? La risposta della Torà è inequivocabile: astenendosi dall’operare. È evidente che “l’opera” o, per usare il termine che appare nella Torà, la melakhà non si identifica assolutamente con uno sforzo o con un esercizio fisico.
Per comprenderne meglio il significato bisogna ricorrere alla tradizione orale. È meglio non usare i termini di lavoro o attività, che creano confusione, e attenersi al termine tecnico di melakhà.
Una chiara valutazione della natura della melakhà è di vitale importanza per una vera comprensione dello shabbàt come la Torà stessa intende che sia osservato e come esso è difatti osservato tutt’oggi dagli ebrei che vogliono rispettare la loro grande eredità.
Lo shabbàt nella Torà
La fonte principale della definizione di melakhà nella Torà è il comandamento che impone l’interruzione di tutte le attività necessarie per la costruzione del Mishkàn – Santuario del deserto (Shemòt 31, 13). La Mishnà (Shabbàt 7, 2) fa un elenco preciso di queste attività.
Esaminando quest’elenco notiamo una cosa sorprendente. Le attività risultano costituire un’esemplificazione di tutti i tipi di attività produttiva umana.
Quindi noi rinunciamo di shabbàt a qualsiasi attività di controllo intelligente e diretto a qualche fine sulle cose e sulle forze della natura; interrompiamo qualsiasi atto di potenza umana al fine di proclamare Dio come fonte di ogni potere. Astenendosi dall’esercitare la potenza umana, l’ebreo rende un silenzioso omaggio al Creatore.
La melakhà è quindi un atto che manifesta il dominio dell’uomo sulla natura, eseguito mediante l’uso costruttivo della sua intelligenza e abilità.
Vediamo ora in dettaglio le 39 melakhòt e le relative ghezeròt – divieti rabbinici:
1. Arare. Questa categoria comprende ogni attività mediante la quale il suolo viene reso ricettivo per la semina o per la piantagione e così pure la rimozione di ogni cosa che possa impedire la crescita di una pianta. Melakhòt: scavare, concimare il suolo, rimuovere pietre dal suolo, livellare il terreno. Ghezeròt: Spargere sabbia o cenere su un terreno senza livellarlo.
2. Seminare. Questa categoria comprende ogni attività mediante la quale si causa o si favorisce la crescita delle piante. Melakhòt: piantare semi o noccioli di frutta nella terra, potare alberi o arbusti, innaffiare prati, piante o fiori. Ghezeròt: Lavarsi le mani sopra piante o erba che cresce, cambiare l’acqua di un vaso di fiori.
3. Mietere. Questa categoria comprende ogni attività mediante la quale si recide una pianta dal luogo di crescita. Melakhòt: tagliare o cogliere fiori, erba, foglie, ramoscelli, frutta da alberi (siano essi piantati nella terra o in vasi). Ciò vale anche per i funghi. Ghezeròt: salire su un albero, appoggiarsi a un albero che possa muoversi per effetto del nostro peso, andare a cavallo.
4. Formare covoni. Questa categoria comprende ogni attività mediante la quale prodotti naturali vengono ammassati in un mucchio che possa servire a qualche fine utile. Melakhòt: ammucchiare frutta in mucchio destinato a immagazzinamento o a vendita. Ghezeròt: fare mazzi di fiori.
5. Trebbiare. Questa categoria comprende ogni attività mediante la quale un prodotto naturale, solido o liquido, viene separato dal guscio o da altro contenitore naturale o dall’insieme organico di cui fa parte. Melakhòt: spremere l’uva e le olive per ricavarne il succo, mungere una mucca. Ghezeròt: spremere altri frutti a scopo di bevanda.
6. 7. 8. Ventilare; Selezionare; Setacciare. Queste categorie comprendono attività mediante le quali un miscuglio è reso migliore mediante l’eliminazione dei componenti meno desiderati. Melakhòt: setacciare la farina, filtrare liquidi, selezionare un mucchio di frutta sana e bacata eliminando quast’ultima. Ghezeròt: togliere frutta buona eliminando quella bacata da un mucchio contenente frutta sana frammista a frutta bacata.
9. Macinare. Questa categoria comprende ogni attività per effetto della quale un prodotto naturale o un’altra sostanza vengono ridotte in minuscole particelle al fine di renderle adatte a miglior uso. Melakhòt: macinare il grano, il caffè, il pepe, limare metalli, schiacciare sostanze in un mortaio. Ghezeròt: grattugiare verdure, formaggio ecc. con grattugia o altro utensile, grattare fango secco da scarpe o da vestiti.
10. Impastare. Questa categoria comprende attività mediante le quali piccole particelle di una sostanza vengono amalgamate mediante liquido, in modo da formare una pasta. Melakhòt: preparare impasto per pane o una torta.
11. Cuocere. Questa categoria comprende ogni attività che provoca la cottura di una sostanza, rendendola così più adatta al consumo. Melakhòt: cuocere in tutte le sue forme, riscaldare oltre i 40° C, aggiungere ingredienti a una pentola bollente, mescolare cibo sul fuoco, versare acqua calda su foglie o essenze di tè a meno che queste non siano state già cotte, fondere qualsiasi solido (grassi, cera, metalli). Ghezeròt: versare acqua bollente sopra generi alimentari essiccati o affumicati.
12. Tosare. Questa categoria comprende ogni attività mediante la quale si recide da un organismo umano o animale il suo rivestimento. Melakhòt: il taglio o la rimozione con strumenti appositi di capelli, unghie, lana o piume da un organismo vivente. Ghezeròt: strappare le unghie con le mani, pettinare i capelli (è permesso spazzolare i capelli con una spazzola morbida).
13. Sbiancare. Questa categoria comprende ogni attività mediante la quale vestiti o panni vengono puliti, spazzolati, smacchiati o lucidati. Melakhòt: mettere i panni a bagno, strofinarli, strizzarli, stirarli, smacchiarli o togliervi il fango con l’uso di acqua o in altro modo. Ghezeròt: spazzolare i panni, maneggiare i panni bagnati, appendere il bucato perché si asciughi.
14. Pettinare filati grezzi. Questa categoria comprende ogni attività il cui effetto è quello di convertire materiale grezzo compatto o attorcigliato in cordoni o fibre separate. Melakhòt: pettinare lana grezza, battere lino per ridurlo in fibre. Ghezeròt: avvolgere filo su bobine o lana su cartone. Districare filati di lana o di altro materiale.
15. Tingere. Questa categoria comprende ogni attività che muta il colore, naturale o artificiale, di un oggetto o di una sostanza. Melakhòt: applicare colori o tempere su superfici murali, applicare coloranti a panni, sciogliere colori in acqua, mescolare colori, eseguire test chimici a reazione di colore. Ghezeròt: asciugare le mani macchiate di frutta su un panno bianco, l’uso di rossetti, rimmel (sono permessi quelli che durano fino a dopo lo shabbàt).
16. Filare. Questa categoria comprende ogni attività con la quale si estraggono filati da materie prime, mediante lamina, torcitura o avvolgimento. Melakhòt: manifattura di panno non tessuto o corde. Ghezeròt: rifilatura di fili sciolti.
17. 18. 19. Operazioni di tessitura. Queste tre categorie comprendono l’intera gamma delle tecniche di tessitura, dall’inserimento del filo nel telaio alla rimozione dell’articolo pronto. Melakhòt: lavoro a maglia, uncinetto, rammendo, ricamo, intrecciare e fare canestri. Ghezeròt: intrecciare i capelli.
20. Separare fili. Questa categoria comprende la decomposizione di panni tessuti o di altri materiali nei filati che li compongono. Melakhòt: disfare qualsiasi parte di un capo di vestiario. Ghezeròt: rimuovere fili d’imbastitura da vestiti, strappare pezzi di ovatta, separare filati in matassa.
21. Fare un nodo. Questa categoria comprende ogni attività che determini la connessione duratura di due oggetti.
22. Disfare un nodo. Questa categoria comprende ogni attività che disfi una connessione del tipo suddetto per scopi utili. Melakhòt: sciogliere doppi nodi fra due estremità di stringhe, filati, lacci. Ghezeròt: annodare un’estremità di un filato da cucire (è permesso allacciare le scarpe con un nodo a fiocco).
23. Cucire. Questa categoria comprende ogni attività mediante la quale due materiali simili o dissimili, o due superfici, vengono congiunti permanentemente mediante un terzo materiale.
24. Strappare. Questa categoria comprende ogni attività che disfi un prodotto del tipo sopra esposto al fine di poterlo unire di nuovo. Melakhòt: cucire o disfare due punti, attaccare carta con colla, cucire carta. Ghezeròt: applicare toppe.
25. Tendere trappole o cacciare. Questa categoria comprende ogni attività che limiti la libertà di movimento di un animale, volatile ecc. i quali vengano pertanto così ridotti sotto il controllo di un essere umano. Melakhòt: acchiappare animali o insetti con le mani, con reti, trappole.
26. Macellare. Questa categoria comprende ogni attività che metta fine o abbrevi la vita di un essere vivente o ne provochi lo spargimento di sangue..
27. Scuoiare. Questa categoria comprende ogni attività che separi la pelle di un animale morto dalla carne.
28. Conciare pelli. Questa categoria comprende ogni attività mediante le quali le materie prime sono rese più durevoli o comunque più utili all’uso, mediante procedimenti chimici o fisici. Melakhòt: oliare stivali e scarpe, salare e mettere in salamoia pesce, carne; immergere la carne nell’acqua per renderla kashèr.
29. Levigare pelli. Eliminare la ruvidezza della superficie di un qualsiasi materiale arrotando, strofinando, lucidando. Melakhòt: pulire degli utensili mediante polveri da sgrasso o mediante strumenti appositi, lisciare superfici di qualsiasi materiale, strofinare sapone per produrre schiuma, applicare creme per il viso, pulire stivali e scarpe.
30. Rigare. Questa categoria comprende ogni attività che righi o tracci una linea su una superficie, preparandola così per il taglio o per la scrittura.
31. Tagliare secondo forma determinata. Questa categoria comprende ogni attività mediante la quale la grandezza o la forma di un oggetto vengono alterati. Melakhòt: tagliare ritagli di giornale, limare la punta a matite.
32. Scrivere. Questa categoria comprende ogni attività mediante la quale si traccino in modo durevole su materiale durevole segni aventi un significato. Melakhòt: scrivere, disegnare, dipingere con matita, inchiostro, ricamare modelli, lettere o figure, fare incisioni su cera, scrivere a macchina, stampare. Ghezeròt: fare segni non durevoli (disegnare su vetro appannato, sulla sabbia), fare qualsiasi cosa che generalmente è accompagnata da scrivere o prendere note.
33. Cancellare. Questa categoria comprende ogni attività che ha per effetto la preparazione di una superficie pulita per scrivere. Melakhòt: cancellatura di scritti per ottenere superfici per scrivere di nuovo. Ghezeròt: strappare l’etichetta di carta che avvolge i cibi su cui appare una scritta.
34. Costruire. Questa categoria comprende una vasta gamma di attività connesse con il concetto di struttura e forma e precisamente tutte quelle che hanno per scopo e fine: costruire, riparare o rendere abitabile o utilizzabile una costruzione o parte di costruzione; unire permanentemente due o più cose in modo da costruire un’unità utilizzabile; modificare permanentemente la forma di una massa o di una sostanza per un fine utile. Melakhòt: operazioni di costruzione, fissare una porta, fissare un chiodo alla parete, erigere una tenda, fissare la lama al manico di un coltello, scavare una fossa nella terra per usarla come deposito. Ghezeròt: aprire un ombrello, aprire un paravento.
35. Demolire. Questa categoria comprende attività volte alla demolizione di costruzioni in muratura o prefabbricati.
36. Accendere il fuoco. Questa categoria comprende ogni attività che inizi o prolunghi la combustione. Melakhòt: produrre fuoco con qualsiasi mezzo, regolare una fiamma, fumare una sigaretta, avviare o condurre un’automobile, usare il telefono, accendere apparecchi elettrici. Ghezeròt: muovere una lampada o una candela accesa, viaggiare in autobus o macchina anche se guidate da un non ebreo.
27. Spegnere il fuoco. Questa categoria comprende ogni attività avente scopo produttivo e per cui si spegne, si abbrevia la durata o si rende meno intenso uno dei processi elencati nella categoria precedente. Melakhòt: spegnere una candela per migliorarne lo stoppino. Ghezeròt: spegnere il gas, la luce elettrica.
38. Dare l’ultimo colpo di martello. Questa categoria comprende tutte le attività che completino la fabbricazione di un qualsiasi articolo. Melakhòt: lucidare un articolo per rifinitura, riparare orologi, introdurre stringhe a scarpe nuove. Ghezeròt: caricare orologi o regolare lancette, remare.
39. Trasportare. Questa categoria comprende tutte le attività che portino oggetti da un “dominio privato” – reshùt hayachìd, a un “dominio pubblico” – reshùt harabbìm, e viceversa. Per “dominio privato” si intende qualsiasi luogo chiuso di superficie non minore di 40 x 40 cm, cintato con una cinta alta non meno di un metro. “Dominio pubblico” significa via, strada o piazza scoperti, frequentati dal pubblico, aperti da ambo i lati e aventi larghezza di non meno di 8 metri. Melakhòt: portare in mano, sul braccio, sulle spalle, nelle tasche, in una borsa o scatola, gettare, spingere, trascinare oggetti da un dominio all’altro. Questa è l’attività caratteristica che l’uomo volge nella società e astenendocene di shabbàt noi riconosciamo la sovranità di Dio sopra il mondo delle relazioni sociali.
La plata
Una delle melakhòt proibite di shabbàt è il bishùl – cottura, il mutamento dello stato di una sostanza mediante calore, affinché sia adatta all’uso o al consumo. Di shabbàt è quindi proibito cucinare un cibo crudo o riscaldarlo ad una temperatura superiore ai 40°, aggiungere ingredienti a una pentola bollente, mescolare cibo sul fuoco, versare acqua bollente su foglie di tè (a meno che esse non siano già tenute in caldo), fondere un solido (grassi, cera, metalli); è permesso però tenere in caldo gli alimenti, o riscaldarli, se sussistono determinate condizioni. I dettagli di questa melakhà sono molteplici e ampiamente discussi. È bene studiare più approfonditamente l’argomento e rivolgersi al rav per qualsiasi dubbio. Riportiamo di seguito alcune linee guida.
Per riscaldare un cibo di shabbàt, il metodo più diffuso oggi è l’uso della plata, una piastra elettrica che mantiene una temperatura costante. I maestri distinguono due generi di cibi cotti: alimenti solidi, o per la maggior parte solidi, e alimenti liquidi, o per la maggior parte liquidi. È permesso mantenere in caldo un cibo, anche liquido, se lo si è posto sulla plata prima dell’inizio del sabato ma, una volta tolto, non potrà essere rimesso sulla plata. Riguardo a un cibo cotto solido è lecito metterlo sulla plata anche durante shabbàt, in base al principio en bishùl achàr bishùl – non è possibile la cottura di un cibo già cotto.
Il muktzè – messo da parte
Tra le azioni vietate di shabbàt esiste anche la categoria del muktzè. I Maestri hanno vietato di maneggiare oggetti che servono a compiere una melakhà per timore che ciò possa inavvertitamente portare a compiere la melakhà.