Pacifici ex presidente della Comunità Ebraica Romana: “Con un blitz ed insieme ad un gruppo di volontari ebrei di Roma ci siamo ripresi Porta San Paolo”
“Blitz” della Comunità ebraica a Porta San Paolo, a Roma, nel corso dell’annuale celebrazione del 25 Aprile dell’Associazione nazionale partigiani. Nel corso della celebrazione, però, ci sono stati momenti di tensione fra alcuni antagonisti che avrebbero voluto deporre fiori sulla lapide dei caduti per la Resistenza e il servizio d’ordine che ha impedito loro il passaggio: spintoni, insulti, qualche schiaffo.
A rendere nota l’iniziativa, Riccardo Pacifici ex presidente della Comunità Ebraica Romana: “Porta San Paolo è anche nostra. Con un blitz ed insieme ad un gruppo di volontari ebrei di Roma ci siamo ripresi Porta San Paolo ed abbiamo deposto una Corona sulla lapide che ricorda il sacrificio di coloro che hanno combattuto per la libertà Partigiani , truppe Alleate e Soldati della Brigata Ebraica. Per quest’ultimi abbiamo recitato un Kaddish ed intonato l’Hatikvà (Inno nazionale dello Stato d’Israele) ed abbiamo poi ricordato da cittadini italiani, tutti i partigiani e cantato l’inno nazionale italiano”.
“Il tutto nel cuore di Porta San Paolo e dietro il palco allestito dall’Anpi romana sorpresi ed increduli per la nostra presenza. A onor di verità non ci hanno detto nulla e ci siamo scambiati con tutto staff del loro servizio d’ordine gli auguri di buon 25 Aprile. Stiamo tornando. – aggiunge Pacifici – Da oggi questo sarà il nostro slogan stanchi doverci rinchiudere. Non dobbiamo più nasconderci ed è bene che si sappia che la Città di Roma ,così come ogni piazza in Italia è anche nostra. Personalmente dedico questo blitz a tre valorosi uomini. Zi Moretto, Roberto “Pucci” e al Partigiano , già presidente Anpi, Massimo Rendina che sempre ricordava i soldati della Brigata Ebraica ogni 25 aprile . Onore ad ognuno di loro e che sia il ricordo delle loro azioni di benedizione”.
https://www.romatoday.it/politica/25-aprile-porta-san-paolo-tensione.html