“E prese Korach figlio di Izzar, figlio di Keàt figlio Levi… “
La domanda che Rashì si pone è: che cosa prese Korach?
Ramban spiega che Korach ricorse a tutto il suo istinto malvagio per suscitare negli animi di quanti lo seguivano, un desiderio di ribellione contro Mosè ed Aharon.
Anche se egli era annoverato fra i notabili del popolo, era un levita portatore dell’Aron ha berit (l’arca del patto) ed era molto ricco, questo non gli era sufficiente per farlo sentire appagato.
Sempre Ramban si chiede se veramente Korach fosse così insoddisfatto tanto da organizzare una così dura ribellione e sostiene sempre il Maestro che ci sono persone che nonostante le loro grandi ricchezze s’ interessano della condizione di vita altrui, talvolta anche meno agiata, solo perché invidiose o in nome di una giustizia (nella parashà Korach dice a Mosè e ad Aharon che, se tutto il popolo è santo, che bisogno c’era che essi si fossero elevati al di sopra?) che porta invece instabilità e scompiglio in mezzo al popolo stesso.
Se per Korach la sete di potere poteva avere una validità, non lo era sicuramente per gli altri due compari di malefatta; infatti né Datan né Aviram avevano i requisiti necessari per essere a capo del popolo.
La voglia di ribellarsi al potere, in questo caso voluto direttamente da D-o, ha sempre portato ad alcuni uomini un gusto particolare, anche a discapito di chi in buona fede sacrifica la propria vita al servizio di una missione.
Se Korach un giorno avesse voluto rinunciare al suo incarico, sicuramente ciò non sarebbe potuto avvenire per Mosè, che dedicava tutto sé stesso alla conduzione del popolo ebraico per volontà divina.
I maestri del Pirkè avot, sentenziano: “Ama il lavoro e odia il potere” poiché la sete di potere acceca gli occhi degli uomini e li porta alla pazzia”.
Questo accadde a Korach ed alla sua combriccola.
Shabbat shalom