Vajhì baet hahì ve jered Jegudà meet echav – E avvenne in quel tempo che Giuda scese via dai suoi fratelli”
Con questo brano, la Torà taglia in due la parashà interrompendo la storia della vita di Giuseppe, per narrarci la storia di Jehudà e Tamar.
Perché la Torà interrompe il racconto della discesa di Giuseppe in Egitto, per narrarci quella di Jehudà?
A questa domanda, i commentatori rispondono che quella di Jehudà non era soltanto una discesa fisica verso un luogo geografico più a sud, bensì una discesa morale.
Jehudà era il fratello più importante, colui che era preso come esempio dai suoi fratelli, esempio che li aveva però portati a sbagliare verso Josef. Per questo lo avevano punito, allontanandolo dalla loro casa.
La colpa che gli veniva imputata era quella di averli consigliati male : “ invece di dirci di venderlo avresti potuto dirci di riportarlo a casa da nostro padre”.
A volta chi si trova nella condizione di comandare, deve saper prendere decisioni anche diverse, cercando di capire la psicologia di chi ha intorno. Se da una parte Jehudà, salva Josef dalla morte, dall’altra lo condanna alla lontananza da suo padre per venti anni.
Jehudà sarà comunque lo scettro delle tribù di Israele, colui da cui discenderà la monarchia di re David.
Ognuno ha delle colpe; chi sta al potere ha anche la responsabilità di non farne commettere ai sudditi.
Shabbat shalom