Questo Shabbat precede la festa di Pesach ed è chiamato Shabbat Hagadol. A differenza degli altri sabati segnalati (Sheqalim, Parà, Zachor, Hachodesh), in questo non leggiamo un secondo brano dalla Torà e, a parte il rito italiano, non ci sono componimenti speciali da recitare. In alcune comunità si legge una speciale Haftara, alcuni ashkenaziti leggono parti dell’Haggadah, ma anche questa è solo un’usanza alla quale, tra l’altro, si oppose il Gaon di Vilna (Rabbi Eliyahu di Vilna, 1720-1797). Rav Chydà (Rabbì Chayym Yosef David Azulai, 1724-1807) riferisce dell’usanza di dare in questo sabato un saluto più esteso: invece del solito “Shabbat Shalom” si dovrebbe salutare con un “Shabbat Hagadol Shalom” e chi riceve il saluto dovrebbe rispondere con “Shabbat Hagadol Shalom Umevorach”.
È interessante notare che Rabbì Yosef Caro (1488-1575), sancisce nello Shulchan Arukh che questo è un sabato speciale chiamato “Shabbat Hagadol” perché ricorda un grande miracolo avvenuto nel sabato precedente l’uscita dall’Egitto e per questo lo annovera tra quelli speciali, anche se non ci sono norme specifiche associate ad esso.
Per quale ragione, allora, Rav Caro menziona Shabbat Hagadol nello Shulchan Arukh se non ci sono regole effettive da seguire?
Prima di tutto bisogna ricordare di che miracolo si tratta. In Egitto, fu ordinato ai figli d’Israele di prendere il 10 di Nissan, un capretto per il sacrificio pasquale (Korban Pesach) che dovevano sacrificare, quattro giorni dopo, il 14 di Nissan. Questo animale doveva essere protetto in casa e poi sacrificato, nel momento prescritto, davanti agli egiziani. Non solo, i figli d’Israele dovevano anche spiegare agli egiziani, che adoravano come divinità gli animali, cosa avrebbero dovuto fare, che questo animale sarebbe stato sacrificato al loro unico Dio. Gli egiziani avrebbero voluto uccidere le persone che avevano profanato la loro divinità, ma il Signore fece un miracolo e li rese incapaci di nuocere ai figli d’Israele.
Rav Eliyahu Bakshi-Doron (1941-2020), suggerisce che il significato del miracolo dello Shabbat Hagadol, si trova nella prospettiva che ci offre sui preparativi che dobbiamo fare, nel caso di questanno che abbiamo fatto, per celebrare correttamente la festa di Pesach.
Rav Bakshi-Doron ha notato che questo miracolo differiva fondamentalmente dalle dieci piaghe. Le dieci piaghe furono prodotte direttamente da Dio, da Lui volute e mandate. Il miracolo dello Shabbat Hagadol fu provocato invece dal coraggio dei figli d’Israele. Fu a causa della loro dedizione e accuratezza nei preparativi per la mitzwah del sacrificio di Pesach che accadde un miracolo. E il fatto che Dio abbia compiuto un miracolo, quattro giorni prima dell’effettiva esecuzione della mitzwah, è estremamente significativo. Dimostra che le fasi preparatorie hanno un grande valore; che anche il lavoro che facciamo in preparazione di una mitzwah è carico di significato.
È per questo che Rav Caro ha fatto menzione dello Shabbat Hagadol nell’opera halakhica dello Shulchan Aruch, per insegnarci l’importanza del saperci preparare a Pesach. Studiare per comprendere per bene le regole da mettere in pratica, ponendoci nel giusto stato d’animo per vivere la festa. Il miracolo dello Shabbat Hagadol ci insegna che non è solo la mitzwah che ha valore, ma anche il lavoro che investiamo – in anticipo – preparandoci alla sua osservanza, Shabbat Shalom a Chag Sameach!