Tommy Schwarcz – coord. Chevra Kadisha – Serata in memoria di Edoardo e Sergio Segre z.l. – 16/2
Cosa e’ la Chevra Kadisha? La Chevra Kadisha è la così chiamata “società sacra”, un gruppo di volontari ebrei che, quando muore un ebreo, prepara la salma per la sepoltura. La nostra tradizione ci insegna che l’anima della persona rimane vicino alla salma fino a che non è stata sepolta, e che la salma che è stata il contenitore della neshamah, dell’anima, deve essere trattata con il massimo rispetto, prendendosi cura della dignità del morto e del dolore dei familiari.
I dettagli delle diverse procedure, le halakhot e i minhagim verranno spiegati in modo approfondito in seguito da Rav Di Porto.
Chiariamo solo che il lavoro della Chevra qualcosa di sacro. È un lavoro totalmente disinteressato e una mitzvah di gran merito.
Il merito appartiene non a me, che purtroppo lavoro di fronte a tutti, ma ai volontari che in modo totalmente anonimo e senza aspettarsi nessun ringraziamento, donano generosamente il loro tempo e il loro cuore per far sì che ogni ebreo che passa al mondo a venire possa ricevere l’onore, il rispetto e il privilegio di una preparazione e di un funerale ebraico come ci insegna la nostra Torah, la nostra Halakhah e la nostra tradizione.
Il lavoro della Chevra Kadisha si chiama chessed shel emet, la vera beneficenza; e si chiama così precisamente perché il defunto non è più in grado di restituire, né di ringraziare per quello che si fa per lui.
È un lavoro che non tutti sono in grado di affrontare. Il rapporto personale con il concetto della morte é spesso difficile e ambiguo. Si ha un desiderio di rimanere a una distanza prudente da ciò che si sa che comporta lacrime, dolore, lutto, la perdita di una persona amata, e, perché non dirlo con chiarezza, di quello che alla fine aspetta noi tutti. Non si vuole mai dire che qualcuno è morto; si usa il classico eufemismo e si dice che la persona è mancata. Ma la morte, così come la nascita, è un passaggio inevitabile nel nostro ciclo vitale.
Nel mondo ebraico partecipiamo tutti, come comunità, alla gioia e al dolore di ogni individuo.
- Quando nasce un bambino, andiamo tutti a fare gli auguri ai genitori, e al Brit Milah partecipiamo tutti alla Mitzvah condividendo la gioia della famiglia.
- Quando muore, o quando manca (se preferite), un ebreo diamo tutti, con la nostra presenza e le nostre parole, sollievo al dolore della famiglia.
I volontari anonimi della Chevra Kadisha danno un contributo pratico e profondamente spirituale.
Ma siamo pochi, e non siamo sempre tutti a Torino quando c’è bisogno. Spesso abbiamo dovuto fare quasi dei miracoli per potere raggiungere il numero minimo di partecipanti.
Per questo motivo mi permetto di lanciare un appello a tutti coloro che si sentono in grado di collaborare in questa difficile ma essenziale Mitzvah.
Non vi prometto che sia una esperienza divertente o piacevole. Ma vi prometto che sarà, come lo è per noi, una lezione costante d’umiltà e un’iniezione inimmaginabile di spiritualità che vi darà la serenità e la soddisfazione di avere compiuto una delle mitzvot più preziose della nostra eredità.