Tante scuse alla comunità ebraica e una pena equivalente a 2mila euro.
Corrado Barbacini
Ieri mattina il difensore di Polidori, l’avvocato Davor Blaskovic subentrato al collega Giuseppe Turco, il quale era a sua volta subentrato al collega Livio Bernot, ha formalizzato l’accordo di patteggiamento davanti al giudice Laura Barresi. La pena pecuniaria è appunto di 2mila euro. Ma quello che conta sono state le scuse formali. «Mi sono reso conto – ha scritto Polidori – di aver fatto un uso sconsiderato dell’espressione “sistema giudaico massone”, perché diretta a favorire la diffusione di idee sbagliate, perché fondate su un notorio falso storico, che possono fomentare atti di discriminazione razziale o religiosa nei confronti del Popolo ebraico. Mi dispiace di quanto accaduto – continua la lettera del capogruppo del Carroccio – e porgo le mie sentite e sincere scuse a tutte le Comunità ebraiche e a tutti gli appartenenti al Popolo ebraico. Colgo l’occasione per manifestare il rispetto e la stima che ho sempre avuto nei confronti del Popolo ebraico e confido che questa spiacevole vicenda possa così concludersi».
Polidori durante l’udienza ha fatto di più. Con gli occhi bassi e con comprensibile imbarazzo rivolto al giudice Laura Barresi ma anche all’avvocato Maria Genovese che ha rappresentato il collega Alberto Kostoris legale della Comunità, come parte civile a nome appunto della stessa Comunità ebraica di Trieste, di Padova, dell’associazione Italia Israele e di decine di singole persone che si erano ritenute offese, ha più volte detto «Scusatemi».
Poi ha aggiunto: «Mi dispiace di non essere stato capace di chiarirmi prima». Insomma, ha prevalso il buon senso. E il giudice, d’intesa con il pm Antonio Miggiani, ha accolto l’istanza dell’esponente del movimento un tempo guidato da Umberto Bossi.
L’episodio che ha innescato la vicenda porta la data del 15 aprile di due anni fa. Polidori intervenendo al congresso della Lega aveva aveva affermato che «il presidente del Consiglio Mario Monti e il governo in carica sono espressioni del potere giudaico – massone». Il 17 aprile, dopo che la notizia della singolare affermazione era stata pubblicata sul Piccolo, Paolo Polidori – si legge nella denuncia dell’avvocato Kostoris, «anziché scusarsi per le proprie asserzioni replicava alle critiche della Comunità ebraica e ribadiva consapevolmente che il potere finanziario mondiale è in mano a un sistema giudaico massone». Nell’occasione aveva rincarato la dose sostenendo che «sia il presidente del Consiglio italiano, sia quello greco, sono uomini di Goldman-Sachs, una banca – sempre secondo il pensiero dell’esponente leghista – di proprietà ebraica». Secondo Polidori questa banca mira a togliere progressivamente la sovranità ai singoli governi nazionali e «persegue l’obiettivo di creare un nuovo ordine mondiale».
Alla vicenda si è aggiunto un capitolo – sempre sulla stessa linea – nel novembre scorso quando l’allora difensore dell’esponente leghista, l’avvocato udinese Giuseppe Turco nell’aula del Tribunale, riferendosi a Kostoris aveva detto: «L’ebreo non ha firmato la querela». «L’ebreo dice nella querela che è orgoglioso di essere ebreo». Aveva insomma pronunciato frasi dispregiative che sembravano prese pari pari da un verbale di un processo celebrato durante il nazismo. Sono passati meno di due mesi e il capogruppo in consiglio provinciale ieri ufficialmente ci ha ripensato. «Porgo le mie scuse a tutte le comunità ebraiche». Mi sono sbagliato.
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