“Quando tutte queste cose che ti ho posto davanti, la benedizione e la maledizione, saranno giunte su di te così che tu possa riflettere nel tuo cuore, mentre ti troverai fra tutte le nazioni dove l’Eterno tuo Dio ti avrà sospinto, tu farai ritorno all’Eterno tuo Dio e ascolterai la Sua voce… L’Eterno tuo Dio circonciderà il tuo cuore e il cuore della tua discendenza… Tu tornerai e ascolterai la voce dell’Eterno e eseguirai tutti i Suoi precetti. L’Eterno tuo Dio, ti colmerà di bene in tutte le opere delle tue mani…” (Deuteronomio 30:1-9).
Con queste parole, Mosè predice il tempo in cui, dopo che i figli d’Israele avranno trascorso un lungo periodo in esilio, in virtù del loro pentimento Dio li farà tornare nella loro terra e li benedirà. Rabbì Chayym ibn Attar, (Or HaChayym, 1696-1743) nota che questo ritorno futuro annunciato da Mosè, si realizzerà in tre fasi: 1. “Tornerai all’Eterno tuo Dio e ascolterai la Sua voce” fase che permetterà il ritorno del popolo dall’esilio; 2. “L’Eterno tuo Dio circonciderà il tuo cuore e il cuore della tua discendenza” fase nella quale Dio punirà le nazioni nemiche che hanno perseguitato il popolo d’Israele; 3. “Tu tornerai e ascolterai la voce dell’Eterno e eseguirai tutti i Miei precetti”. Dopo queste tre fasi, Il Signore benedirà il popolo ebraico con una grande prosperità materiale.
Rabbì Chayym spiega inoltre che in queste parole di Mosè, possiamo scorgere tre diversi aspetti del processo di Teshuvà (pentimento e ritorno a Dio).
L’espressione “tu farai ritorno all’Eterno tuo Dio e ascolterai la Sua voce” alluderebbe ad un ritorno allo studio della Torà che, in un certo senso, è come ascoltare ciò che il Signore ci comunica attraverso la Torà. Rabbì Chayym cita due fonti per avvalorare questo pensiero: la prima dal libro di Geremia (9:11-12) dove il Signore in cui rivela che la Terra d’Israele fu distrutta perché la gente smise di imparare Torà (al ozvam et Toratì/hanno abbandonato la Mia Torà), la seconda dal libro dello Zohar dove è scritto che la redenzione del popolo ebraico dall’esilio dipende dal suo impegno nello studio della Torà. Pertanto, Mosè insegna che in risposta alla prima fase del loro processo di pentimento – lo studio della Torà – Dio li riporterà indietro dall’esilio.
Le parole “l’Eterno tuo Dio circonciderà il tuo cuore e il cuore della tua discendenza”, rappresentano la seconda fase del processo di pentimento in cui la “circoncisione dei cuori delle persone” alluderebbe all’astensione da comportamenti peccaminosi, nel rispetto dei 365 precetti negativi/mitzwoth lo taasè. La metafora della “circoncisione” descriverebbe dunque l’eliminazione delle tendenze e dei desideri malvagi. L’astenersi da una condotta proibita è ricompensato con la punizione di Dio nei confronti delle nazioni nemiche che ci causano danni.
“Tu tornerai e ascolterai la voce dell’Eterno e eseguirai tutti i suoi comandi” sono le parole che indicano la terza e ultima fase del processo di pentimento e si riferiscono all’esecuzione dei 248 precetti affermativi/mitzwoth asè. Dopo essersi impegnati a non fare azioni proibite, bisogna impegnarsi a fare quello che si deve, per servire il Signore in modo attivo, al meglio delle nostre capacità. Tutto ciò sarà poi ricompensato con benedizioni materiali.
Leggere e comprendere questo insegnamento nell’ultimo sabato dell’anno 5783, è una vera e propria preparazione per il nuovo anno che inizierà il prossimo Shabbat.
Ognuno di noi, che nel proprio processo di introspezione cerca di trovare il modo di crescere e migliorare, non deve dimenticare il ruolo vitale dell’apprendimento della Torà.
Per crescere nella nostra osservanza, dobbiamo aprire la nostra mente e ascoltare, attraverso lo studio della Torà, ciò che il Signore ci chiede di fare. Se non riconosciamo che abbiamo ancora molto da imparare, che c’è ancora così tanto che non sappiamo, la conversione a noi richiesta in questi giorni propizi, non potrà verificarsi seriamente.
L’apprendimento della Torà e gli insegnamenti dei nostri Saggi, sono strumenti necessari e fondamentali per poter imparare ad ascoltare ciò che il Signore si aspetta da noi. Solo allora, e solo grazie allo studio e alla comprensione, potremo percepire la volontà del Signore e iniziare a lavorare per realizzarla,
Shabbat Shalom!