Profondamente antifascista ma suo nome resta legato a ventennio
New York, 18 mag. (Apcom) – Si è spento all’età di 95 anni a New York l’architetto italiano Giorgio Cavaglieri. Ebreo, Cavaglieri, progettò aeroporti per Benito Mussolini, prima di trovare rifugio negli Stati Uniti per dare vita al movimento per movimento per la conservazione dell’integrità urbanistica.
Nato a Venezia, Cavaglieri si è spento martedì al Mount Sinai Medical Center di Manhattan per i postumi di una polmonite. “E’ stato per tutta la vita profondamente antifascista – ha commentato il nipote Andrew Tesoro, dando la notizia della sua morte – e non avrebbe mai immaginato che il suo lavoro sarebbe stato ricordato come prevalentemente legato al fascismo”.
Il nome dell’architetto è tuttavia legato anche ad alcuni degli edifici più famosi di New York, tra cui Jefferson Market Library nel Greenwich Village, un tribunale vittoriano, considerato uno dei più fortunati successi del movimento di conservazione iniziato negli anni Sessanta.
“Credeva che i vecchi edifici non dovessero essere congelati nel tempo e messi su un altare ma adattati al mondo che cambia”, ha continuato il nipote, che ha lavorato insieme allo zio a New York.
Cavaglieri conservò il passaporto italiano e il certificato di nascita con orgoglio, e malgrado la nascita non era un ebreo praticante. “Come molti ebrei di Venezia non andava in sinagoga e conduceva una vita in tutto e per tutto laica”, ha continuato il nipote paragonando la sua famiglia a quella del “Giardino dei Finzi-Contini”.
Cavaglieri si era laureato in ingegneria e architettura al Politecnico di Milano e lavorò per le Assicurazioni Generali negli anni di Mussolini. Nel 1939 i beni della sua famiglia furono sequestrati, e Cavaglieri si imbarcò per l’America con la madre e la sorella. L’architetto visse a Baltimora prima di trasferirsi definitivamente a New York.
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