TB Sanhedrin 19
“Venga il padrone del toro e si levi presso il suo toro”: qual è la punizione del padrone se il suo toro uccide una persona?
Shemot 21,35: “Ma se è (noto come) toro aggressivo fin dall’altro ieri, il suo proprietario è stato avvertito eppure non lo ha custodito, e (il toro) abbia ucciso un uomo o una donna, il toro sarà lapidato e anche il suo proprietario sarà messo a morte”.
Bavà Qammà 112b: Disse R. Yochanan: … “’il suo proprietario è stato avvertito eppure non lo ha custodito’ ci insegna che deve intervenire il proprietario e sostenere il processo contro il suo toro”.
Maimonide, Hil. Nizqè Mamon 10,6: “Non si conclude il processo contro il toro se non in presenza del suo proprietario, ammesso che ci sia”.
Rashì al v. (in base alla Mekhiltà): “’e anche il suo proprietario sarà messo a morte’, per mano celeste. Sarebbe ammissibile per mano umana? No, perché un altro versetto insegna: “sarà condannato a morte l’omicida” (Be-midbar 35,21). Quindi si condanna a morte l’uomo solo per un omicidio commesso da lui stesso e non per un omicidio commesso dal suo toro.
Conclusione: Il padrone non viene messo a morte per l’omicidio commesso dal suo toro.
E’ lecito estendere la regola del toro al caso in cui l’omicida sia invece il servo?
Mishnah Yadayim 4,7: I Sadducei dicevano: Vi deprechiamo o Farisei perché dite che se il toro o l’asino hanno commesso un danno il padrone deve risarcire, mentre se è stato il servo o la serva il padrone è esente (cfr. Bavà Qammà 8,4). Al contrario: se sono responsabile del danno del mio animale verso il quale non ho Mitzwòt da compiere, tanto più dovrei esserlo verso il mio servo, nei confronti del quale ho Mitzwòt da compiere (Milah, Shabbat, ecc.)! I Farisei risposero: No: se parlate dell’animale che è privo di coscienza (da’at e dunque il padrone è per forza responsabile) lo direte anche del servo che invece ha una coscienza (ed è quindi responsabile per sé)? Se lo facessi arrabbiare, quest’ultimo sarebbe capace di andare a incendiare le messi di un altro e io devo comunque pagare il suo danno (cioè: ha la capacità di procurare danni intenzionali in qualsiasi momenti pur di causare delle perdite al padrone)!
Anche se il servo avesse ucciso per incarico del padrone sarebbe comunque responsabile, perché
Qiddushin 43a: Si insegna che nel caso di colui che incarica un’altra persona di commettere un omicidio l’esecutore è passibile di pena, mentre il mandante ne è esente, in quanto “non vale delega in caso di trasgressione”: “chi si ascolta? Il Maestro (S.B.) o l’allievo (uomo)?”
Maimonide, Hil. Rotzeach 2,2: Chi paga un altro perché uccida un terzo, ovvero incarica il suo servo di uccidere, ha sulla coscienza l’omicidio ed è condannato a morte per mano celeste, ma non dal Bet Din”.
Conclusione: Non si può equiparare l’omicidio commesso dal servo a quello commesso dal toro per quanto concerne la responsabilità degli esecutori. Peraltro, in ambo i casi il padrone è passibile di morte per mano celeste.