Davide Levy
Vorrei anch’io commentare tutto ciò che sta succedendo intorno alla candidatura di Sharon Nizza nelle liste del PDL in quanto ho dato spazio, in una pagina di Facebook che gestisco, alla lettera che invitava a non votarla. Ovviamente, ho dato anche spazio alla replica della suddetta. Pensavo che la cosa finisse lì, invece si sono scatenate le polemiche fuori e dentro la mia pagina. Perché?
Forse, ci si è dimenticati che in democrazia si può dissentire su candidato, un partito politico, un leader di partito. E sempre in democrazia si può dirlo a voce alta, senza offendere, ma portando le proprie ragioni e sempre in democrazia si può dire anche delle cose sbagliate, sempre che non siano offensive. In democrazia poi sta alla parte opposta ribattere, confutare le tesi dell’avversario, senza arrabbiarsi senza offendere chi dissente con te.
QUESTA E’ LA DEMOCRAZIA!
Ora in questa vicenda c’è stata un gruppo di persone che dissentiva con la scelta fatta da Sharon Nizza di presentarsi con il PDL , la grande offesa rivoltale è tutta racchiusa in questa frase: “Per il modo stesso in cui è strutturata la circoscrizione (vedi sopra), le probabilità di essere eletta di Sharon Nizza, una politica giovane e ancora non molto conosciuta fuori d’Israele, sono assai limitate. ” A questo punto lascio a tutti voi giudicare la grande offesa.
Ora voglio rendere merito a Sharon Nizza di aver scritto una risposta argomentata e non offensiva a differenza di suoi sostenitori che hanno offeso pesantemente chi democraticamente esprimeva le sue opinioni.
Ashdod