L’immaginazione genuina e totale dei bambini è centrale in uno dei primi libri di Maurice Sendak, “Il segreto di Rosie”. Pagine che ammaliano, leggere e profonde, un altare empatico costruito dallo scrittore e illustratore per i più piccoli e per le loro trovate
Come tutti gli scrittori statunitensi originari dell’Europa dell’est e di stirpe ebraica, Maurice Sendak, artista totale, incanta. Lo fa pescando e trasfigurando ricordi d’infanzia, in uno dei suoi primi volumi, pubblicato quando aveva trentadue anni, che impreziosisce la collana adelphiana dei Cavoli a merenda. Il segreto di Rosie (48 pagine, 18 euro), tradotto da Livia Signorini, a quindici anni dalla pubblicazione ha anche ispirato un musical di Broadway, ed è un altare non semplicemente all’immaginazione, ma l’immaginazione – fervida, straripante, ingenua e assoluta – dei bimbi. Sono loro i protagonisti di questo racconto in cui i piccoli ci mettono un amen a reinventarsi, a diventare altro, a impersonare, come i più consumati attori, una cantante diva, una ballerina araba e un vigile del fuoco. Il segreto di Rosie è… che non è più Rosie. È, invece, una grande interprete musicale, pronta a cantare Nel blu dipinto di blu e a esibirsi in uno spettacolo per tutti i coetanei del circondario. Di più non aggiungiamo, questo è il nocciolo del primo di quattro capitoli, che devono scoprire e gustarsi lettori piccoli e grandi.