Un teatro romano incompiuto cosa ci può insegnare di una tumultuosa epoca dell’antica Gerusalemme? Molto, sostengono gli archeologi.
Sarah Gibbens
L’Autorità israeliana per le antichità ha annunciato che scavi recenti hanno portato alla luce quello che si ritiene fosse un piccolo teatro o uno spazio pubblico. La scoperta è stata fatta mentre si eseguivano dei lavori sul Muro del Pianto, uno dei luoghi più venerati dalla religione ebraica.
L’antico muro incorpora quello che il popolo ebraico chiama il Monte del Tempio e che per i musulmani è invece Haram esh-Sharif. Today, il sito religioso più importante per i cristiani, gli ebrei e i musulmani.
Gli archeologi hanno iniziato gli scavi nella speranza di poter datare il cosiddetto Arco di Wilson, un antico ponte che portava al Monte del Tempio. Frammenti di reperti, come vasellame e monete, sono già stati ritrovati sotto l’arco, ma gli archeologi sono rimasti sorpresi quando è venuto alla luce un intero teatro romano. Si tratta della prima struttura pubblica romana ad essere stata trovata in città.
“Non credevamo che ci si aprisse davanti agli occhi una finestra sul mistero del teatro perduto di Gerusalemme”, ha scritto l’Autorità israeliana per le antichità in una nota. “Non c’è dubbio che quanto stiamo portando alla luce nei pressi del Muro del Pianto e dell’Arco di Wilson rappresentino conoscenze importanti per la comprensione di Gerusalemme, ma la scoperta di questa struttura teatrale è la vera protagonista”.
“Si trova in un luogo completamente chiuso. Si tratta di un teatro molto piccolo ma benfatto”, ha detto Jodi Magness, archeologo e professore della University of North Carolina a Chapel Hill. Stava visitando la città con un tour e ha avuto casualmente la possibilità di visionare la struttura poco dopo l’annuncio della sua scoperta.
I resti sono emersi da otto metri di detriti che coprivano pietre che non vedevano la luce da quasi 2.000 anni. La prima datazione indica che la struttura potrebbe essere stata costruita durante il II secolo dopo Cristo e secondo gli archeologi avrebbe avuto una capienza di circa 200 posti, quindi relativamente piccola se confrontata ad esempio con il Colosseo di Roma, che si stima potesse ospitare 50 mila persone.
Date le piccole dimensioni, gli archeologi ipotizzano che l’edificio potesse essere utilizzato come odeon, una piccola sala da concerti, o come bouleuterion, una sala usata per assemblee politiche.
La scoperta fornisce anche la prova fisica di quanto era scritto negli antichi annali circa la vita di Gerusalemme sotto il dominio romano. Una fase politica cruciale per la città. Nel 70 dopo Cristo Gerusalemme fu assediata dai romani e poi rifondata come colonia con il nome di Aelia Capitolina.
Secondo Magness, il teatro è da mettere in relazione con la fase in cui la città era sotto il pieno controllo dei Romani che la forgiarono come città pagana devota a Giove.
“Abbiamo trovato dei fori costruiti dall’imperatore romano Adriano, ma sino ad ora non era mai stato trovato un teatro”, ha spiegato.
Gli archeologi hanno una loro opinione dei motivi per cui la struttura venne costruita, ma sono anche convinti che fu abbandonata prima di essere mai utilizzata. Una valutazione basata sul fatto che alcune pietre – come indicherebbero alcuni segni – dovessero essere ancora tagliate della misura giusta e che le scalinate dell’arena non furono mai realizzate.
Magness sottolinea poi che l’imperatore romano Adriano aveva bandito la popolazione ebraica da Aelia Capitolina. Secondo l’Autorità israeliana per le antichità, il teatro potrebbe essere rimasto incompiuto perché i fondi necessari alla costruzione furono spesi per reprimere la rivolta di Bar Kokhba durante la quale gli ebrei tentarono di sollevarsi.
L’Autorità israeliana per le antichità intende proseguire gli scavi in cerca di testimonianze della storia ebraica della regione, una decisione che ha suscitato contrasti con i palestinesi per i quali questi luoghi sono altrettanto sacri.
http://www.nationalgeographic.it/multimedia/2017/10/20/video/gerusalemme_scavi_portano_alla_luce_auditorium_romano-3717144/1/