Churachandpur (AsiaNews/Agenzie) – Circa 700 ebrei indiani Bnei Menashe, ritenuti discendenti di una delle tribù perdute di Israele, si sono ufficialmente convertiti all’ebraismo ortodosso ed hanno acquisito il diritto a “tornare” a vivere in Israele. Una Beit din (commissione di rabbini) è arrivata apposta in India la scorsa settimana per convertire i Bnei Menashe. Il rabbino capo sefardita Shlomo Amar aveva annunciato ad aprile di aver identificato la Bnei Menashe, o discendenti di Manasse, uno dei figli del patriarca Giuseppe, come una delle 10 tribù perdute di Israele.
Attualmente altre 9 mila persone aspettano con impazienza di potersi convertire ed avere quindi la possibilità di trasferirsi dai poveri stati di Mizoran e Manipur (nordest dell’India), ad Israele.
La scorsa settimana nel Mizoram circa 1000 Bnei Menashe hanno richiesto di essere convertiti, ma a più di 800 la conversione è stata rifiutata. In Manipur la hanno richiesta in 2 mila, ma solo 500 sono stati i convertiti.
Lyon Fanai, un leader dei Bnei Menashe, ha detto: “per ora è stata convertita una piccola parte della popolazione. Ma il Beit din tornerà per continuare a convertire. Alla fine anche noi avremo il diritto di aliyah (ritorno in Israele), e ristabilirci nella terra natia che abbiamo perso molto tempo fa”.
David Haokip è un giovane leader di 23 anni del Bnei Menashe. Ha aderito al giudaismo 5 anni fa e si reca alla sinagoga a pregare tre volte al giorno. “Quando abbiamo saputo che eravamo stati riconosciuti – ha dichiarato – è stato il giorno più bello della mia vita. Ora spero che il Beit din mi sceglierà per essere convertito”. Oggi si incontrerà con il Beit din a Churachandpur.
“Sono semplicemente profughi per motivi economici” ha dichiarato invece L. Thanggur, un ministro di culto di Churachandpur, sottolineando che la conversione al giudaismo ortodosso garantisce il passaporto per Israele. “Se avessero avuto qui un miglior impiego o opportunità, non avrebbero mai immaginato di andare in Israele e desiderare questa conversione”.
Secondo la tradizione giudaica nel 722 a.C. gli Assiri invasero Israele e 10 tribù furono ridotte a schiavitù. Le tribù fuggirono dall’Assiria e si rifugiarono in Afghanistan, Tibet e Cina. Intorno all’anno 100, un gruppo lasciò la Cina per andare verso sud, nell’area fra il nordest dell’India ed il Myanmar. “Shavei Israel”, un’associazione con sede a Gerusalemme, da anni lavora cercando di localizzare le tribù perdute e riportarle in Israele. Studi dell’associazione mostrano che i Chin del Myanmar, i Mizo del Mizoram e i Kuki del Manipur sono tutte discendenti di Manasse. Secondo l’organizzazione vi sono almeno 2 milioni di discendenti di Manasse nelle regioni montuose del Myanmar e nel nordest indiano.
Basandosi su studi e ricerche, compresa la prova del Dna, le autorità israeliane sono giunte alla conclusione che le comunità ebraiche del nord est dell’India sono proprio tribù perdute d’Israele.
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