Roberto Della Rocca
Sabato scorso a Milano tornando a casa dal bet hakeneset ho registrato un profondo malessere in due miei amici attivisti in passato del movimento HaShomer Hatzair. Il motivo di questo sofferto disagio era il non aver potuto partecipare, con i loro figli, a una gita fuori porta organizzata da ex shomrìm in occasione dei vari festeggiamenti legati al centenario del movimento.
L’unica “colpa” di questi due esclusi, ma forse ce ne saranno stati altri, quella di essere osservanti dello shabbat. Sorgono spontanee due domande: perché non organizzare queste iniziative di domenica? Perché un movimento che fa del socialismo e del pluralismo i suoi baluardi, i fondamenti della sua esistenza, si ritrova a emarginare? Per distrazione? O per pure questioni ideologiche? In un ebraismo italiano composto da tante persone che accampano sempre più sfacciatamente presunti diritti e calpestano i propri doveri, la sensibilità e il rispetto per coloro, che seppur in minoranza, hanno scelto di percorrere una strada connotata dall’anticonformismo e dalla controtendenza, dovrebbe essere non solo garantita, ma rispettata e tutelata con orgoglio.
E’ triste e paradossale che un ebreo debba sentirsi emarginato da altri ebrei in ragione del suo sforzo di aderire ai fondamenti della propria tradizione e cultura. Mi chiedo con preoccupazione se queste scelte, anche se fatte in buona fede e per leggerezza, non costituiscano per i nostri figli un esempio di settarismo e discriminazione ideologica piuttosto che di quella solidarietà tanto invocata a parole. Si dovrebbe tornare a riflettere sulle discussioni dei primi sionisti, che si batterono, affinchè, in seno al nascente stato d’Israele, plurale e variegato, prevalesse il rispetto per la dignità e le scelte di ognuno.
David Ben Gurion, nonostante fosse un convinto laico – seppur con una solida e vasta cultura ebraica – in una delle più animate sedute della Keneset negli anni 50 in cui si discuteva quali scelte avrebbe dovuto operare il nuovo Stato ebraico, disse che se in una caserma ci fossero stati 99 soldati che non mangiavano kasher e uno solo che avrebbe invece mangiato kasher, tutta la caserma avrebbe dovuto essere kasher!
L’Unione Informa 11/9/2012