“E benedirò coloro che ti benediranno e chi ti maledirà Io maledirò; e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra” (Genesi 12:3). Quando Dio parlò per la prima volta ad Abramo e gli ordinò di lasciare la sua terra natale e trasferirsi in quella che sarebbe diventata la Terra d’Israele, fece diverse promesse, tra le quali “waavarekha mevarecheka, umkalelkha aor / e benedirò coloro che ti benediranno e e chi ti maledirà Io maledirò”. Con queste parole, Dio assicurò ad Abramo che coloro che avrebbero benedetto lui e i suoi discendenti sarebbero stati benedetti e coloro che avrebbero maledetto lui e i suoi discendenti sarebbero stati maledetti.
L’Or Hachayym (Rabbì Chayym Ben-Attar, 1696-1743) nota le diverse sequenze nelle due parti di questa frase. Riguardo a coloro che avrebbero benedetto Abramo, Dio promise “benedirò coloro che ti benediranno”, anteponendo la Sua benedizione a quella che le persone daranno danno ad Abramo. Riguardo a coloro che eventualmente malediranno Abramo, Dio dice “coloro che ti maledicono, Io maledirò”, menzionando la maledizione che le persone avrebbero cercato di lanciare su Abramo prima di quella che Dio avrebbe mandato su di loro.
Per quale ragione il testo presenta queste diverse sequenze?
L’Or Hachayym spiega che la prima frase “benedirò coloro che ti benediranno”, esprime il concetto che Dio manda la Sua benedizione ai “benedicenti” ancor prima che la loro benedizione fosse pronunciata. La benedizione divina arriva anche solo per l’intenzione di benedire Abramo e i suoi discendenti. Invece, coloro che malediranno Abramo, saranno maledetti da Dio solo dopo aver effettivamente pronunciato la loro maledizione.
Perché coloro che benedicono Abramo, o il popolo ebraico, dovrebbero essere ricompensati ancor prima di pronunciare effettivamente la benedizione, mentre coloro che maledicono Abramo, o i suoi discendenti, vengono maledetti solo dopo aver pronunciato la maledizione?
A questa domanda, l’Or Hachayym offre diverse risposte.
Una di queste, spiega che per poter concedere benedizioni agli altri, una persona deve essere lei stessa già benedetta. Le benedizioni che le persone conferirebbero ad Abramo, o alla nazione ebraica, non potranno essere efficaci se quelle persone non siano state benedette a loro volta. Per questo Dio assicurò ad Abramo che avrebbe concesso benedizioni a tutti coloro che intendono o desiderano benedire lui e i suoi discendenti. Le benedizioni divine conferiranno, a chi ne ha l’intenzione, il potere di benedire il popolo d’Israele.
Questo è il significato di “waavarekha mevarecheka / benedirò coloro che ti benediranno”: Dio benedirà certamente coloro che desiderano benedire il popolo ebraico, dandogli il potere di darci la Sua benedizione. Più si desidererà portare benedizione ad altre persone e al mondo, più Dio ci benedirà con questa capacità, Shabbat Shalom.
