Il legame tra l’uomo e Dio prevede che le parti, in tempi diversi, si muovano per avvicinarsi l’uno verso l’altro. Il mese di Elul, che inizierà domani, è il tempo per fare la nostra mossa di avvicinamento verso il Signore. Dio, a Sua volta, la farà durante il resto dell’anno, come testimonia Rabbi Yehoshua ben Levì: “ogni giorno una voce esce dal monte Chorev che proclama guai a coloro che sono motivo di offesa per la Torà” (Mishnà, Avot 6:2).
In questo processo di avvicinamento bisogna saper riconoscere che le barriere che ci sono tra noi e il Signore sono opera delle nostre mani e quindi è nostra responsabilità cercare di rimuoverle. Il mese di Elul ha questo scopo, essere tempo propizio per questa nostra azione che ci permetterà di ascoltare quella “voce” che ci chiamerà durante tutto il resto dell’anno.
Questo processo, che si chiama “itvatlut vekabalà/annullamento e ricezione”, è ben rappresentato dal suono dello Shofar il cui principio fondante è l’ascolto. Lo Shofar apre la nostra mente e “annulla” tutto ciò che la oscura e, in tal modo, la predispone a “ricevere” la voce di Dio. Ascoltare la voce divina, ci ridesta dal torpore della ‘averà (trasgressione) e ci illumina della luce della Torà.
In alcuni minhaghim, dal mese di Elul fino ad Hoshanà Rabbà, il giorno del sigillo finale del giudizio sul nostro comportamento, si recita il Salmo 27. David haMelekh esprime così la sua fiducia incondizionata nel Signore: “una cosa sola io domando all’Eterno, gli chiedo di abitare nella casa dell’Eterno per tutti i giorni della mia vita per godere la gioia (della presenza) dell’Eterno e visitare il Suo Santuario” (Salmi 21:4). La ripetizione achat shaalti (una cosa sola io domando) e ota avakesh (gli chiedo di), sottolinea la particolarità della richiesta: risiedere nella Casa del Signore tutta la vita.
A volte, chiediamo alcune cose come mezzo per raggiungerne delle altre; in questo caso il re Davide indica che non c’è altro scopo nella Torà che studiarla e metterla in pratica, Chodesh Tov habbà ‘alenu leshalom uletovà!