“Il popolo vide che Mosè tardava a scendere dal monte…” (Esodo32:1) Questo ritardo è la motivazione che portò il popolo a chiedere ad Aronne di costruire un idolo che procedesse davanti a loro visto che di Mosè non avevano più notizia. Aronne fece un vitello d’oro e la Torà indica il fratello di Mosè quale responsabile di questa colpa.
Ma come è possibile che Aronne possa aver commesso un errore così grave come l’idolatria? Ma soprattutto come mai, come spiega il Talmud, per colpe meno gravi di queste un sacerdote poteva essere deposto dal suo servizio sacro mentre Aronne è stato scelto per essere il Sommo Sacerdote?
Forse le cose non stanno come sembrano.
Rabbì Yztchak Luria (1534-1572) crea un collegamento tra due eventi e personaggi diversi che hanno in comune l’idolatria. Quando Abramo fu condannato da Nimrod alla fornace ardente per aver distrutto gli idoli del padre, il fratello Haran che era li presente pensò: se Abramo vince sono dalla sua parte; se Nimrod vince sono dalla sua parte. Dopo che Abramo entrò nella fornace e uscì salvo, Haran ebbe fiducia nel D-o di Abramo e quando gli domandarono da che parte voleva stare rispose: dalla parte di Abramo. Per essersi schierato dalla parte di Abramo, Haran, il padre di Lot, fu gettato nella fornace e morì.
Bisogna dire che la devozione di Haran, non era completa come quella di Abramo; la sua fiducia era legata al dubbio (o Abramo o Nimrod) e solo dopo aver visto la salvezza di Abramo lui si dimostra disposto a sacrificarsi perché convinto di essere salvato anche lui.
Ytzchak Luria, scrive che Haran aveva il compito di restaurare la colpa di Adamo che con la sua disobbedienza commise il primo atto di idolatria nella storia biblica e siccome Haran non ebbe una fiducia completa, questa colpa non fu restaurata.
Haran (הרן) quindi deve tornare reincarnato in Aharon (א-הרן) per riparare il peccato di Adamo e completare la sua azione.
Anche Nachor (נ-חור), fratello di Abramo e Haran, torna reincarnato in Chur (חור) figlio Miriam. Il popolo si rivolse prima a lui per chiedere un idolo. Lui si rifiutò e per questo fu ucciso. Questo collegamento suggestivo sembra non reggere, perché Aronne di fatto non si rifiuta ma anzi costruisce l’idolo.
Allora come è stato possibile per lui riparare alla colpa dell’idolatria del primo uomo?
La risposta la troviamo nel motivo che c’è dietro l’accettazione di Aronne di fare quell’idolo.
Dopo la morte di Chur, che era un profeta, Aronne pensò: se mi rifiuto e uccidono anche me, si verificherebbe quello che il profeta Geremia dice: “Sacerdoti e profeti sono stati massacrati nel santuario del Signore” (Lamentazioni 2:20). Sterminare profeti e sacerdoti insieme sarebbe una colpa talmente grave da non aver nessuna possibilità di riparazione.
Ecco che Aronne decise che era meglio che lui facesse quell’idolo, perché da quella colpa sarà possibile fare ritorno. Aronne pensò attentamente per valutare bene l’azione da compiere. Decise di agire in modo che la colpa del popolo fosse recuperabile e che la causa della colpa ricadesse su di lui come primo responsabile. Aronne, non solo ha riparato la colpa di Adamo, non solo ha completato l’azione di Haran, di fatto insegna a tutti coloro che hanno responsabilità sulla collettività, come si deve pensare e come si deve agire per garantirsi un futuro, Shabbat Shalom!